Altri 4 mila addetti per l’Ufficio del processo. La struttura, pensata per contribuire a smaltire i processi arretrati, prepara una nuova ondata di assunzioni. Sul sito del ministero della Giustizia è stato pubblicato il bando per reclutare 3.946 unità di personale non dirigenziale, con contratto fino al 30 giugno del 2026, che andranno a sommarsi agli attuali 5.700 addetti in servizio. E gli uomini avranno la precedenza.
Il bando
Le domande di ammissione andranno presentate esclusivamente per via telematica entro la mezzanotte del 26 aprile. Novantacinque addetti saranno destinati alla Corte di cassazione. Gli altri saranno suddivisi tra i vari distretti di corte d’appello del Paese. Solo a Roma ci sono 494 posti a disposizione. Segue Napoli, con 460 posti. Poi Milano e Torino. Attenzione perché la domanda di partecipazione può essere fata solo per un distretto.
Prevista una prima selezione per titoli (passeranno candidati pari a 60 volte i posti a disposizione per ogni distretto) e poi una prova scritta. La laurea con 110 e lode vale 3 punti, mentre quella conseguita con 66 punti porta in dote un mezzo punto. I punti della laurea si raddoppiano se il titolo di studio è stato conseguito da meno di 7 anni. Il master di primo livello vale invece 0,5 punti, 0,75 quello di secondo livello, 1,5 punti la specializzazione e 3 punti il dottorato. Infine, l’abilitazione di avvocato o commercialista vale 3 punti.
Precedenza agli uomini
La prova scritta consisterà in 40 quesiti da risolvere in 60 minuti. A parità di punteggio passeranno i candidati del genere meno rappresentato nell’area funzionari del ministero della Giustizia, ovvero gli uomini. Al 31 dicembre 2023 la percentuale di rappresentatività del genere maschile nell’area funzionari del dicastero era pari al 31,55% e quella del genere femminile al 68,45% per cento: il differenziale tra i generi risulta essere superiore pertanto al 30 per cento. In questi casi si applica il titolo di preferenza – a parità di titoli e meriti – in favore del genere meno rappresentato.
Contratti a tempo (in)determinato
Il contratto degli addetti dell’Upp, come detto, scadrà il 30 giugno 2026. Il ministero tuttavia potrà stabilizzare nei propri ruoli i dipendenti assunti a tempo determinato che hanno lavorato per almeno ventiquattro mesi continuativi nella qualifica ricoperta e risultano in servizio alla data del 30 giugno 2026. Attenzione però perché le stabilizzazioni potranno avvenire nei limiti delle facoltà assunzionali del ministero previste a legislazione vigente e dei posti disponibili in organico.