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Tfs, l'anticipo in banca continua a costare troppo. Ecco quanto si spende oggi per gli interessi - PA Magazine

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Tfs, l’anticipo in banca continua a costare troppo. Ecco quanto si spende oggi per gli interessi

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Nuovo bollettino di Bankitalia sul rendistato, l’indice che orienta il tasso di interesse che le banche applicano sugli anticipi della liquidazione agli statali. Ad agosto il rendistato generale è sceso al 3,3% e quello per le fasce di vita residua più brevi è scivolato sotto la soglia del 3 per cento. Ancora troppo poco. La flessione infatti non avrà effetti visibili sul tasso di interesse praticato dalle banche, che come tutti i dipendenti pubblici in pensione ormai sanno, è il frutto della somma del rendistato e dello spread.

I numeri

A gennaio il rendistato generale viaggiava sopra la soglia del 3,4%. A giugno è arrivato a superare il 3,7%. Poi a luglio è sceso di un gradino, al 3,5%, e adesso ha fatto un altro piccolo passo indietro, retrocedendo al 3,3%. Per le fasce di vita residua intermedie al momento il rendistato si posiziona tra il 2,9 e il 3,6%: questo significa che per un prestito di 10mila euro di media durata la spesa per gli interessi a carico del dipendente pubblico che chiede l’anticipo della liquidazione in banca oscilla tra 340 euro e 400 euro. Gli istituti di credito anticipano fino a 45mila euro di Tfs. Lo statale che richiede l’intera somma oggi versa di interessi fino a 1800 euro se restituisce la somma in dieci anni al massimo. La spesa per gli interessi sale a duemila euro per i prestiti più lunghi.

Tutto fermo

Al momento un piano per velocizzare i tempi del pagamento del Tfs ai dipendenti pubblici non c’è. A un anno dalla sentenza della Consulta che ha definito incostituzionale il pagamento differito e rateizzato del trattamento agli statali, che a differenza dei lavoratori privati aspettano anni prima di vedersi accreditati i soldi della liquidazione, non si vede ancora all’orizzonte una soluzione al problema. Dopo lo stop della Ragioneria generale dello Stato, che in primavera ha fermato le due proposte di legge depositate alla Camera in commissione Lavoro per accelerare il versamento del Tfs agli statali, in Parlamento la questione pare essere finita nel dimenticatoio.

La spesa

Secondo i calcoli effettuati dall’Inps, pagare subito il Tfs ai lavoratori dello Stato comporterebbe una spesa di 3,8 miliardi di euro solo nel 2024. L’Inps, in una relazione tecnica depositata in commissione Lavoro a Montecitorio, ha spiegato che l’importo medio lordo dei cessati per vecchiaia o limiti di servizio è di 82.400 euro, quello per dimissioni è di 74.100 euro, mentre quello per decesso è di 66.800 euro. Oggi nel pubblico il versamento rateizzato della liquidazione parte dopo un anno nel caso dei dipendenti cessati dal servizio per raggiunti limiti di età. La prima rata può coprire al massimo 50 mila euro. La seconda, che scatta dopo altri dodici mesi, arriva fino a un massimo di 100 mila euro. Infine, la terza copre la parte restante.

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