Il nuovo taglio del cuneo fiscale porterà aumenti netti mensili in busta paga compresi tra 48 e 65 euro per 2,2 milioni di dipendenti pubblici. Così è emerso dalle simulazioni effettuate dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei commercialisti per Il Messaggero. Nei ministeri saranno soprattutto i lavoratori della prima e della seconda area a beneficiare della riduzione del prelievo contributivo, quindi “operatori” e “assistenti”. Gli operatori, con una retribuzione media annua di 24.980 euro, otterranno un aumento netto mensile superiore a 54 euro, a cui vanno sommati i circa 41 euro del precedente taglio del cuneo. Insomma, nel loro caso l’incremento in busta paga è pari nel complesso a circa 96 euro, ha stimato il Consiglio nazionale dell’Ordine dei commercialisti. Gli assistenti invece guadagnano 29.258 euro l’anno in media. Per loro l’aumento netto mensile grazie al taglio di quattro punti dei contributi sarà di 61-62 euro.
Esempi
Lo sconto sui contributi rimarrà in vigore per sei mesi: esclusa la tredicesima. Il grosso del personale pubblico che otterrà gli aumenti è concentralo nella scuola (dove la retribuzione media di oltre 1,17 milioni di insegnanti è di 29.834 euro, stando ai dati della Ragioneria generale dello Stato) e nella sanità. Buone notizie dunque per insegnanti e infermieri. Per quanto riguarda i docenti l’aumento netto mensile sarà di 58,5 euro (a cui si sommano i 32,7 euro frutto della decontribuzione introdotta a gennaio con la legge di Bilancio).
Poi ci sono 530 mila dipendenti della sanità, che in media guadagnano 31.623 euro all’anno, ai quali spetta un aumento netto mensile di 59,4 euro (più i circa 30 euro della decontribuzione già in vigore ). I dipendenti degli enti pubblici non economici, come l’Inps e l’Inail, dove gli stipendi medi sono più elevati, avranno diritto infine a un aumento netto mensile di 64,9 euro grazie al nuovo taglio del cuneo.
Il decreto
È appena stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto Lavoro approvato il primo maggio dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, che conta 45 articoli, oltre al nuovo taglio del cuneo fiscale di ulteriori 4 punti da luglio a dicembre prevede l’avvio del “Supporto per la formazione e il lavoro”, strumento che sostituirà il reddito di cittadinanza per gli occupabili, e l’innalzamento del tetto di esenzione dei fringe benefit a 3mila euro. «Il nuovo taglio del cuneo fiscale – ha spiegato la ministra del Lavoro, Marina Calderone – fa sì che per chi ha redditi fino a 25mila euro ci sia una riduzione di circa il 70% del prelievo contributivo. Per chi ha fino a 35mila euro di reddito la riduzione è del 60%. L’impegno è di lavorare per creare le condizioni per rendere strutturale questo intervento».