PA Magazine

Dipendenti pubblici, si va verso lo stop ai ritardi sulla liquidazione

3 minuti di lettura
14
iStock

Partiti i prestiti Inps ai dipendenti pubblici che chiedono l’anticipo della liquidazione e che sono disposti a versare un tasso di interesse dell’un per cento all’istituto di previdenza. Ma conviene?  In realtà la Corte Costituzionale si pronuncerà il prossimo 10 maggio sulla legittimità del pagamento differito del Tfr e del Tfs agli statali, che oggi aspettano anche più di cinque anni per toccare con mano i soldi della liquidazione. Se come ci si aspetta le norme sul pagamento differito (introdotte durante il governo Monti e in piena crisi economica) verranno dichiarate illegittime dai giudici supremi, allora lo Stato dovrà trovare 9 miliardi di euro per saldare i Tfs-Tfr fuori tempo. 

I giudici

In precedenza il tema del pagamento differito era già finito sotto il faro della Corte costituzionale e i giudici avevano stabilito che fosse sacrificabile il diritto del lavoratore pubblico alla liquidazione solo nei casi di cessazione anticipata del rapporto di lavoro. Il nuovo pronunciamento dei giudici, atteso come detto per il 10 maggio, si è reso necessario dopo nuovi ricorsi, tra cui il ricorso pilota al tribunale di Velletri di un iscritto dell’Unsa, un lavoratore dello Stato andato in pensione per raggiunti limiti di età e in attesa della liquidazione.  «Non scordiamoci che siamo in presenza di un’inflazione a due cifre, quindi ogni anno di ritardo comporta una svalutazione della liquidazione dei dipendenti pubblici che crea una disparità e un’ingiustizia evidente rispetto agli altri lavoratori», spiega Massimo Battaglia, segretario generale Unsa-Confsal. Stando alle stime del sindacato sono 300mila gli statali in attesa del Tfs-Tfr. 

I prestiti

Oggi le banche convenzionate applicano tassi di interesse superiori al 3 per cento sui prestiti agli statali. Pesa il rialzo del rendistato. L’Inps al contrario applica un tasso di interesse, come evidenziato in partenza, dell’un per cento, a cui si aggiunge una ritenuta dello 0,5 per cento per le spese di amministrazione. Gli anticipi dell’istituto si rivolgono agli iscritti al cosiddetto Fondo credito: l’iscrizione prevede un prelievo dello 0,15 per cento sulla pensione. Chiaramente chi chiederà l’anticipo solo di una parte della liquidazione e non della somma integrale (c’è anche questa possibilità) risparmierà qualcosa sugli interessi. L’iscritto può recedere dall’anticipazione della liquidazione prima dell’accettazione da parte dell’istituto della proposta contrattuale e in tal caso non è tenuto a corrispondere alcun importo, neanche a titolo di spese amministrative. Al contrario, dopo l’accettazione della proposta da parte dell’Istituto non è più possibile tirarsi indietro.

14 Comments

  1. Per avere i miei soldi devo anche pagare siamo arrivati al paradosso dei paradossi e mi fermo altrimenti sfociamo nel penale,poi le menti pensanti mi devono spiegare con parole chiare e povere perché il privato è obbligato nei minimi termini o pochi giorni?

  2. BUONGIORNO. Sono andata in pensione il 01/09/2021.ha 66anni. Ho lavorato in pubblico sanità. Ho avuto un pignoramento del 5%del mio TFR..sono già scaduto il termine ma ancora non sono stata liquidata..continua ha chiamare l’Inps ma non mi sanno dare una risposta. Non so più cosa fare …mi potete dare delle informazioni grazie mille

  3. Be mi chiamo lisi fabio…sono andato in pensione..ero dipendente pubblico…avevo fatto domanda per usufluire del lavoratore precoce…inps mi rispise che dal 1 novembre 2021 potevo accedere alla pensione ..io per favoloso rapporto e necessita dell amministrazione stessa decisi che sarei andato il 1 settembre 2022…facendo 42 anni e 10 mesi precisi…si ho iniziato il 2 novembre 1979 dal quel giorno non ho saltato una settimana quindi sono andato giovane 57 anni….mi scrive inps mi comunica che ricevero la liquidazione il 30 .12.2034 …dopo 12 anni ho fatto di nuovo domanda ..ma la data non e cambiata ….sarebbe materia ..dal andare dal capo dello stato…..ho fare un esposto …dopo aver lavorato …quasi 43 anni per premio mi merito di prendere i miei soldi dopo piu di 10 anni….

  4. È vergognoso che i dipendenti pubblici debbano aspettare tanti anni per avere quello che a loro spetta di diritto e per di più svalutato

  5. Sono in pensione dal 1settembre 2021 ( Docente s.s.sup. ) , non sono iscritto o perlomeno non lo so, al fondo di credito, posso fare lo stesso domanda di anticipo del TFR/ TFS. Grazie.

    • Sono nella tua stessa situazione e non ho fatto l’iscrizione al fondo credito semplicemente perche’ non sapevo e nessuno mi aveva informato nemmeno il patronato. Ora ho chiesto a INPS che mi ha risposto che per chiedere anticipo TFS serve l’iscrizione al fondo credito che avrei dovuto fare entro l’ultimo giorno di lavoro.
      Ora non posso piu farla

      • In realtà esiste la possibilità che aprano una finestra di qualche giorno, come fecero esattamente un anno fa. Ma intanto non possiamo fare altro, sempreché poi lo facciano, se non controllare ogni giorno sul sito Inps. E magari, nel frattempo, i fondi si esauriscono

    • ti ricordo che sono soldi che si versano durante tutta una vita di lavoro.. con capisco perchè non averli subito che l’ Inps fallisca poco importa ….e ancor peggio che i nostri soldi ci vengono prestati con gli interessi

  6. Salve, ma questo anticipo di liquidazione per i docenti, da parte dell’INPS dal 1febbraio 23 ,e’ operativo? Se si dove trovo la famosa domanda telematica da fare? Perche’ i patronati non ancora sanno niente?

  7. buongiorno, sono un ex dipendente di un Ente Locale faccio presente che sono stato iscritto al fondo di credito negli ultimi 30 anni con trattenuta del 0,35% sullo stipendio fino a qundo sono entrato in pensione (quota 100) il 30/04/22 e ho tralasciato l’iscriziobne al Fondo di credito, pertanto In data 08/03/2023 mi hanno detto che non ho diritto all’aticipazione liqudazione tfs/tfr (io ogni mese ho sborzato per avera una liquidazione-no dopo 5 anni) e pertanto, se ho progetti, mi devo rivolere alle Banche (grazie al salva banche fior fior di soldi statali). Grazie “Monti” e hai ben pensanti della nostra politica compresi i sindacati.

    • fondo credito o no per equità di trattamento tra cittadini è auspicabile che la corte costituzionale valuti il problema. I privati se è per questo, possono anche chiedere e ottenere un anticipo del TFR anche in servizio. E’ una vera e propria vergogna e una ennesima discriminazione non avere subito il TFS, una vergogna dover pagare interessi e una vergogna averlo in ritardo senza rivalutazione

  8. Ho lavorato 42 anni , metà del mio stipendio è andato al versamento dei contributi, ora che sono in pensione da un anno ho dovuto indebitarmi per tirare avanti dignitosamente, la mia liquidazione la vedrò forse tra 15 mesi , vi sembra giusto?? È davvero un ingiustizia che solo i dipendenti pubblici debbono sopportare, BASTA!!! Mi auguro che la sentenza di maggio ridia giustizia a noi lavoratori che abbiamo pagato le tasse un intera vita!!!

  9. Docente di ruolo non può chiede anticipo sul TFR, come invece i dipendenti privati. Bisogna fare la cessione del quinto che attualmente erogano con interessi del 6% ! Abbiamo stipendi da fame e siamo discriminati in tutto ! Grazie MONTI e BRUNETTA ! Sindacati immobili, fate qualcosa. Con gli stipendi da fame che ci ritroviamo dobbiamo indebitarci per riuscire a pagare la rata del mutuo che è RADDOPPIATA ! BCE ed Europa bell’affare ! !

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Ultimi articoli da