C’è il bollino della Ragioneria generale dello Stato sul rinnovo del contratto dei dipendenti delle Funzioni centrali. Non è stata una passeggiata. L’ok è arrivato infatti dopo tre mesi di attesa (l’intesa era stata firmata il 5 gennaio scorso). E adesso? Il contratto bollinato verrà inviato dal Tesoro al ministero della Funzione pubblica, poi sarà iscritto all’ordine del giorno di uno dei prossimi consigli dei ministri e infine dovrà ottenere il semaforo verde della Corte dei Conti, ma si tratta di una formalità. La magistratura contabile a ogni modo ha 15 giorni di tempo (e non uno di più) per procedere con la registrazione del contratto. Insomma, tutto considerato, gli aumenti, tra 63 e 117 euro a seconda dell’inquadramento dei dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali, dell’Inps, dell’Inail e degli altri enti pubblici non economici, si materializzeranno in busta paga a questo punto a maggio. Con i cedolini di maggio arriveranno anche gli arretrati per il triennio 2019-2021: parliamo di somme che nei ministeri oscillano per esempio tra 900 e 1.800 euro.
Aumenti
Gli aumenti tabellari per ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici, andranno da 63 euro lordi mensili per un dipendente di prima area fascia F1, ai 117 euro di un ispettore generale. Per il Cnel, l’incremento andrà dai 63 euro per un dipendente area A livello 1 fino ai 106 euro per un dipendente area C livello 5. Per l’Enac, l’Ente nazionale di aviazione civile, l’Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, e per l’Ansv, Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, gli aumenti tabellari oscilleranno dai 62,30 euro lordi mensili per un dipendente A1, fino ai 151,80 euro lordi mensili per un professional PII 4 super. Gli aumenti massimi ci saranno per l’Agid, l’Agenzia per il digitale. Si andrà dai 63 euro lordi mensili per un operatore F1, fino a 194,46 euro per un professional F9.
Arretrati
A quanto ammontano, invece, gli arretrati netti? In un ministero si va dai circa 971 euro di un lavoratore di prima area in prima fascia, fino ai 1814 euro di un ispettore generale. Un funzionario di terza area in settima fascia riceverà un assegno per gli arretrati di 1.767 euro. Nella seconda area, un dipendente di sesta fascia troverà in busta paga 1.318 euro. Nelle Agenzie fiscali si andrà dai 1.235 euro di un dipendente del livello più basso della prima area, fino ai 2.322 euro di un ispettore generale. Un funzionario di terza area in sesta fascia otterrà 2.113 euro. Negli enti pubblici non economici, come l’Inps, si andrà da 1.249 euro di un A1, fino ai 2.344 euro di un Ispettore generale. Tutti gli importi sono lordi.
Le novità
Il contratto introduce numerose novità. Dalle progressioni economiche orizzontali (i nuovi scatti in base ad anzianità e merito) a quelle verticali (semplificati i passaggi da un’area a quella superiore). Vede poi la luce la quarta area, quella delle elevate professionalità, un contenitore che parte vuoto. Infine, lo smart working: per la prima volta viene disciplinato il lavoro agile nel settore pubblico, attraverso fasce temporali (quella della contattabilità e quella dell’inoperabilità) e nuovi paletti (vietato accumulare arretrati).