L’intelligenza artificiale sta entrando nella Pa, ma i dipendenti pubblici non la temono. Anzi, ne apprezzano i vantaggi. Quasi nove statali su dieci hanno già utilizzato almeno uno strumento basato sull’AI e il 77% lo ha trovato utile. La grande maggioranza degli statali, inoltre, non vede l’AI come un nemico e non ha paura di perdere il lavoro a causa dello sviluppo di questo strumento. Così emerge dalla ricerca «Intelligenza artificiale e Pa: l’opinione dei dipendenti pubblici», realizzata da Fpa in collaborazione con Microsoft Italia. Sul tema è intervenuto anche il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo: «In questo contesto la Pa deve abbandonare la logica burocratica, i dipendenti pubblici non devono più essere meri esecutori di procedure, ma creatori di soluzioni innovative per i problemi dei cittadini, proprio come i fondatori di startup. Insomma, gli statali devono pensare come imprenditori: identificare opportunità, assumere rischi calcolati, prototipare rapidamente, cercare risorse».
I risultati
«Dalla ricerca emerge un’opinione positiva dei dipendenti pubblici rispetto all’utilità dell’intelligenza artificiale», ha evidenziato Gianni Dominici, amministratore delegato di Fpa. Che però avverte: «Bisogna governare questa trasformazione, servono nuove competenze per gestire i processi e bisogna evitare che la “delega alla macchina” si traduca in un disinvestimento, anziché in un’occasione di efficienza per tutto il sistema». Più nel dettaglio, l’85% dei dipendenti pubblici ha già utilizzato un qualche strumento basato sull’intelligenza artificiale. Principalmente si tratta di chatbot e assistenti virtuali, o di app per scrivere testi e fare traduzioni. La grande maggioranza dei lavoratori della Pa considera utile l’intelligenza artificiale e in particolare i lavoratori del comparto scuola. Analizzando l’uso per età, si riscontra un maggior utilizzo dell’AI da parte dei cosiddetti “giovani adulti” (lavoratori con meno di 44 anni).
E ancora. Secondo i dipendenti pubblici, le applicazioni di AI più utili per la Pa sono quelle di automatizzazione di procedure e compiti ripetitivi (74%). Ma sono importanti anche quelle che permettono di personalizzare e efficientare i servizi agli utenti (47%) e quelle di assistenza virtuale per fornire informazioni ai cittadini (42%). Sempre stando alla ricerca, i lavoratori della Pa sono convinti, infine, che l’AI possa incrementare la produttività individuale, migliorare la qualità del lavoro (59%), sviluppare la creatività (50%) e accrescere le competenze (50%).