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Smart working, priorità agli statali con figli fino a 12 anni

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Per i dipendenti pubblici con figli fino a 12 anni sarà più semplice accedere allo smart working. Lo prevede uno schema di decreto legislativo per il recepimento di una direttiva europea, datata 2019, che punta a favorire un maggiore equilibrio tra attività professionale e vita familiare. Lo schema di decreto legislativo proposto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando è stato approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri ed «estende i diritti dei lavoratori».

La novità

Più nel dettaglio, lo schema di decreto legislativo proposto dal ministro del Lavoro prevede che «i datori di lavoro, pubblici e privati, che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile, sono tenuti in ogni caso a riconoscere priorità alle richieste di esecuzione del rapporto di lavoro da remoto formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a dodici anni di età, o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità». Lo stesso schema di decreto contiene, tra le altre cose, l’aumento del limite di età da sei a dodici anni del figlio per usufruire degli indennizzi parentali, oltre all’incremento da 6 a 9 mesi del periodo di congedo parentale coperto da indennità al 30 per cento della retribuzione.

La direttiva

La direttiva Ue 2019/1158, relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza, parla chiaro: «Affinché siano incoraggiati a rimanere a far parte della forza lavoro, i lavoratori che sono genitori e i prestatori di assistenza dovrebbero poter adeguare il calendario di lavoro alle proprie esigenze e preferenze personali. Questi hanno pertanto il diritto di richiedere modalità di lavoro flessibili al fine di adeguare l’organizzazione della vita professionale, anche, laddove possibile, mediante l’uso del lavoro a distanza, calendari di lavoro flessibili o una riduzione dell’orario di lavoro».

Pubblico e privato

Al momento, vale la pena ricordarlo, lo smart working semplificato si applica solo al settore privato. Infatti, il cosiddetto decreto riaperture ha previsto una proroga di tre mesi per lo smart working semplificato nel privato, mentre nel settore pubblico dettano legge le linee guida della Funzione pubblica, che richiedono l’accordo individuale tra dipendente e datore di lavoro. Le linee guida volute dal ministro Renato Brunetta insistono anche su un altro punto: il lavoro in presenza deve essere comunque prevalente. In compenso la circolare Brunetta-Orlando di gennaio chiarisce che la prevalenza del lavoro in presenza verrà verificata a fine anno e dunque può essere garantita anche in un’ottica di programmazione plurimensile dell’organizzazione del lavoro. 

7 Comments

  1. È una vergogna che un soggetto fragile che lavora nel pubblico non possa lavorare a casa. Nom solo paga il fatto che è nato con problemi, ma anche il fatto che un Ministro non intelligente, considera un soggetto fragile, guarito

    • D’accordissimo con lei. La dichiarazione di soggetto fragile interessa solo gente che ha gravi problemi di salute ed è assurdo questa differenza di trattamento tra pubblico e privato.

  2. Fino al 31 marzo eravamo fragili dal 1 aprile siamo tutti risanati. Con i contagi in aumento il pubblico che entra senza il green pass i colleghi no Vax noi senza tutele ringraziamo cordialmente gli eccezionali politici che si riempono la bocca con i disabili quando fa comodo quando invece si devono fare i fatti noi non esistiamo diamo solo fastiidio. Per risolvere la cosa o ci mettiamo in malattia o una bella denuncia per violazione Dell art 32 della Costituzione?

  3. Si è davvero vergognoso, che i soggetti fragili che lavorano nella Pubblica amministrazione non siano stati tutelati.

  4. “Prestatori di assistenza” non sono solo i genitori di figli piccoli o disabili. Ai caregiver non pensa nessuno?

  5. ogni provvedimento è sempre incentrato sulle esigenze di persone con figli. E quelle che sono alle prese con genitori anziani con patologie invalidanti? Non sono pure queste esigenze familiari?

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