PA Magazine

Smart city, ecco quali sono i Comuni più digitalizzati

4 minuti di lettura


Sono stati pubblicati i risultati della ricerca svolta da FPA, in collaborazione con CGR e Cyclomedia, sulla trasformazione digitale dei 108 capoluoghi di provincia italiani. Sedici sono quelli ad alto livello digitale: Bergamo, Firenze, Milano e Modena raggiungono i punteggi più alti in tutti gli ambiti di indagine.

La ricerca

Rinnovato il metodo di ricerca utilizzato quest’anno per stilare la graduatoria del livello di digitalizzazione ottenuto dai diversi capoluoghi di provincia: abbandonati così gli 8 indici di ambito e la loro media (indice di sintesi), sono state introdotte tre nuove dimensioni, distinte ma collegate tra loro: Amministrazioni digitali, Comuni aperti, Città connesse. Le tre dimensioni si basano su 37 indicatori, costruiti su 171 variabili. Il punteggio per ogni indicatore esprime la vicinanza all’obiettivo da raggiungere, e permette così di distinguere il livello di digitalizzazione dei Comuni in avanzato (punteggio superiore a 65 centesimi), intermedio (punteggio tra 33 e 65 centesimi) e di base (punteggio inferiore a 33 centesimi). I risultati delle indagini sono stati resi sulla base della localizzazione geografica dei capoluoghi (settentrionali, centrali, meridionali) e sulla loro dimensione demografica (grandi città, città medio-grandi, centri medio-piccoli, centri piccoli).

I risultati

Dalla valutazione dei servizi online offerti dalle amministrazioni, dell’uso delle piattaforme e della qualità dei siti e dei portali comunali, Cremona risulta il capoluogo al primo posto in graduatoria. La lista prosegue con tre città toscane: Siena, Firenze e Pistoia. Sono 41 le città che superano il punteggio di 65/100, tra queste 5 del sud. Rispetto alle altre due dimensioni, in questo campo le differenze geografiche hanno un peso minore. Bisogna ricordare che i risultati qui ottenuti non tengono ancora pienamente conto dell’effetto del Pnrr, dal momento che molti progetti sono in fase di realizzazione.

Comuni aperti

È Firenze la città che apre la classifica per uso degli strumenti funzionali alla comunicazione con cittadini e attori del territorio (utilizzo dei principali social, promozione e tipologia di app dei comuni, livello e qualità di copertura). Le città digitalmente avanzate sono 31, di queste 7 del sud. Bergamo, in sesta posizione, è il primo comune non metropolitano a comparire in graduatoria. Il gap dei punteggi medi (sia per collocazione geografica che per dimensioni demografiche) è qui più ampio di quanto riscontrato nella dimensione precedente.



Città connesse

La terza dimensione riguarda lo sviluppo di reti di connessione, la presenza nei comuni di sistemi di sensori e device a essi collegabili e quella di strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e l’analisi dei dati. La graduatoria stilata vede in prima posizione il comune di Bologna. Le città che hanno ottenuto più di 65 centesimi sono 33, di cui 6 nel mezzogiorno. Molto alto lo scarto tra città sulla base della dimensione demografica.


Le tendenze riscontrabili

Dall’analisi dei punteggi ottenuti si nota che più della metà dei capoluoghi italiani si può oggi definire digitale, benché a livelli differenti: sono 16 le città altamente digitali, 17 quelle di livello intermedio -grazie a un punteggio superiore a 65/100 in due dimensioni- mentre 26, avendo ottenuto un solo valore dei tre che supera la soglia dei 65/100, offrono un livello digitale di base. I capoluoghi restanti o sono in una fase di alfabetizzazione digitale (29 città) o segnalano un ritardo digitale (20 città).
Dal punto di vista delle dimensioni demografiche tutte le grandi città sono ormai digitali. Tra queste spiccano Firenze e Milano, ma punteggi molto alti sono stati ottenuti anche da Genova, Torino e Venezia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Ultimi articoli da