Sì agli sgravi fiscali sugli affitti per gli insegnanti che vanno a occupare una cattedra in una città del Nord, dove il costo della vita è più elevato. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, apre al welfare territoriale. Per l’inquilino del dicastero di Viale Trastevere «ci sono strumenti, all’interno della contrattazione, per immaginare un welfare territoriale che affronti un problema che penalizza chi lavora e vive in realtà dove il costo della vita è alto». Su questo tema è stato avviato un lavoro, in sinergia con le Regioni, per individuare in particolare delle soluzioni abitative in grado di attrarre i docenti fuori sede. Con la Lombardia, a quanto emerso, si sta lavorando per esempio per stipulare una convenzione per fornire ai prof alloggi residenziali pubblici già pronti, a prezzi calmierati.
Soluzioni come queste potrebbero avere successo non solo nella scuola. In altri settori della Pa, vedi la giustizia, si è registrata in questi ultimi anni una fuga dal Nord, determinata dalle retribuzioni non all’altezza e da rincari dei prezzi più accentuati che al Sud. Anche il segretario generale di Confsal-UNSA, Massimo Battaglia, in precedenza aveva invitato il governo a pensare a un “piano casa” per i dipendenti pubblici: «I progetti di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, che già esistono e i cui finanziamenti sono già coperti, dovrebbero destinare una parte degli immobili a residenze per i lavoratori dello Stato». Del resto, una volta, le ferrovie, la polizia, le amministrazioni militari, diversi enti pubblici, anche i ministeri, costruivano case e alloggi per i dipendenti. Erano delle forme di benefit che permettevano di contrastare il caro vita e rendere sufficiente anche uno stipendio non elevato.
Il maxi concorso
Intanto si avvicinano le date delle prove scritte del maxi-concorso per diventare prof, che ha raccolto oltre 370mila candidature per meno di 50mila posti, numeri che indicano quanto sia ancora attrattivo il mestiere dell’insegnante in Italia. Le selezioni si svolgeranno tra l’11 e il 19 marzo. Previsti 50 quesiti a risposta multipla di contenuto non disciplinare. Per accedere alla prova orale è richiesto un punteggio di almeno 70/100 allo scritto. Tramite il concorso verranno assunti docenti su posto comune (e su posto di sostegno) nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo e di secondo grado. Sempre il ministro Giuseppe Valditara ha annunciato nel frattempo bandi per altri 70.000 docenti nei prossimi tre anni.