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Scuola, aumenti medi di 260 euro per i dirigenti (più gli arretrati) - PA Magazine

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Scuola, aumenti medi di 260 euro per i dirigenti (più gli arretrati)

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È stato definitivamente firmato, nella nuova sede dell’Aran a Roma, il contratto 2019-21 per 6.500 dirigenti dell’area Istruzione e ricerca. Previsti incrementi salariali medi del 3,78% e arretrati per oltre 10mila euro. Dopo aver ricevuto la certificazione positiva della Corte dei Conti giunge così in porto anche il contratto collettivo nazionale dell’area dirigenziale Istruzione e ricerca relativo al triennio 2019-2021. «Un contratto importante per le diverse categorie rappresentate e che segna un deciso passo avanti verso la perequazione retributiva dei dirigenti scolastici nei confronti delle altre dirigenze. Ora possiamo concentrarci sulla tornata contrattuale 2022-2024 e cercare di chiudere i rinnovi contrattuali, consci delle difficoltà che ci sono, ma fiduciosi che si possano portare a termine entro la fine dell’anno», così Antonio Naddeo.

Gli aumenti

Come detto il nuovo contratto riguarda circa 6.500 unità di personale tra dirigenti di scuola, università, Afam e della ricerca e riconosce aumenti medi del 3,78%, parte dei quali destinati a retribuzione di risultato. Le amministrazioni potranno inoltre riconoscere ulteriori incrementi fino allo 0,22% del monte salari. Per i dirigenti scolastici, che avranno un incremento medio di 260 euro mensili con le risorse ordinarie, saranno poi utilizzabili le specifiche e ulteriori risorse destinate dalle leggi di bilancio per il 2020 e 2022, pari a 50 milioni di euro all’incremento del Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato. Gli arretrati, che potrebbero superare i 10mila euro, compensano il ritardo della sottoscrizione del contratto. «Il Ccnl – ha proseguito Naddeo – ribadisce il percorso di valorizzazione dei risultati raggiunti dai dirigenti, ponendo l’accento sulla graduazione della retribuzione accessoria».

Le nuove norme

Sotto il profilo normativo, tra le più rilevanti novità vi è la definizione della disciplina dell’istituto del lavoro agile. Il percorso innovativo intrapreso negli ultimi anni nella Pubblica amministrazione prosegue poi con l’introduzione della figura del mentor, ossia un dirigente o professionista esperto che viene chiamato, su base volontaria, ad affiancare il personale neo-assunto durante i primi mesi di servizio. Sono stati rivisitati inoltre alcuni istituti normo-economici previsti dal precedente Ccnl come, per esempio, la tutela nei confronti del personale affetto da gravi patologie che richiedono terapie salvavita. Nel nuovo contratto assume infine pari rilievo la rivisitazione della mobilità interregionale per i dirigenti scolastici a cui è riconosciuta la possibilità di passare, nel limite del 60% dei posti disponibili annualmente, nei ruoli della regione richiesta, fatta salva la capacità assunzionale e, dunque, i contingenti dei posti regionali messi a concorso. Anche sotto il profilo delle relazioni sindacali, l’accordo introduce più ampi ambiti di informazione, confronto e contrattazione integrativa.

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