Mentre il Governo lavora, in vista della prossima settimana, alle norme per assumere a tempo determinato centinaia di tecnici per l’attuazione del Pnrr, la Ragioneria dello Stato spiazza tutti e, in un recente parere che può fare scuola e ripetersi, mette in guardia dal rischio che questo modello di assunzioni a termine (da qui a massimo dicembre 2026) creino di fatto nuovo precariato nella Pubblica amministrazione.
Esercito di tecnici
Facciamo un passo indietro. Il Pnrr prevede che vengano reclutati, con contratti a termine da qui al 2026, un ingente numero di professionisti, prestati alla Pubblica amministrazione per il tempo necessario all’attuazione del Piano stesso. Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha annunciato nelle scorse settimane che, per reclutare coloro che materialmente dovranno aiutare ministeri ed enti locali nella realizzazione dei singoli progetti, verrà creata una piattaforma nazionale tipo LinkedIn, sulla quale potranno essere caricati i curricula di ingegneri, architetti, statistici e altre figure funzionali al Pnrr. Le singole amministrazioni (quindi ministeri, ma anche Regioni e Comuni) potranno pubblicare su questa piattaforma degli avvisi pubblici di reclutamento e pescare, dopo selezione per titoli e colloquio, i migliori professionisti nel numero necessario alle proprie esigenze legate a un singolo progetto. Questi professionisti saranno quindi assunti per tre anni rinnovabili di altri due, fino a massimo dicembre 2026 (arco temporale entro cui il Recovery plan dovrà essere attuato).
Procedure e stipendi
Le ultime bozze circolate delle norme allo studio del Governo forniscono informazioni su come verranno assunti anche altri 350 tecnici, ovvero quelli che finiranno, sempre con contratti a termine con scadenza massima 31 dicembre 2026, a palazzo Chigi, al ministero dell’Economia e negli altri ministeri per occuparsi della governance del Piano. Per questi viene previsto un concorso per titoli e prova orale, da bandire entro un mese, al superamento del quale saranno inquadrati nell’Area III, posizione economica F1, nei profili professionali economico, giuridico, informatico, statistico-matematico, ingegneristico gestionale. Oltre ai 350 ne potranno entrare altri 300, grazie allo scorrimento delle graduatorie dello stesso concorso.
Super esperti
Le stesse bozze specificano anche che ciascun ministero potrà avvalersi anche di un ulteriore contingente di esperti di comprovata qualificazione professionale nelle materie oggetto degli interventi per la durata massima di trentasei mesi, per un importo massimo di 50.000 euro lordi annui per singolo incarico, entro il limite di spesa complessivo di 4 milioni di euro per l’anno 2021 e di 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023, 2024, 2025 e 2026.
Lo stop della Ragioneria
Ed è qui che entra in gioco la Ragioneria dello Stato. Perché, appunto, in vista della stesura del decreto Reclutamento (quello che dovrà spiegarci per filo e per segno come funzionerà il LinkedIn di Stato e come e quanti tecnici potrà assumere a tempo la Pa nei prossimi cinque anni) molti ministeri stanno sottoponendo alla Funzione pubblica e a palazzo Chigi le proprie richieste di contingente extra da arruolare per il Recovery. E, ovviamente, il tutto passa il vaglio finanziario della Ragioneria dello Stato. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, non si è iniziato col piede giusto. Proprio pochi giorni fa, in un parere dato al ministero dell’Istruzione sulla richiesta di poter assumere a tempo per tre anni 250 tecnici funzionali al Recovery plan, la Ragioneria ha fatto notare che queste assunzioni rischiano di creare solo nuovi precari, a meno di una stabilizzazione «con conseguenti nuovi oneri di natura strutturale e permanente a carico della finanza pubblica». E ha ricordato che «Bruxelles ha mosso una critica all’Italia per l’eccesso di precariato nella pubblica amministrazione».
Le conseguenze
Un parere, insomma, che va al di là del caso specifico del ministero dell’Istruzione, e che potrebbe ripetersi con la stessa formula alle altre richieste di contingente che stanno arrivando dagli altri ministeri. Le assunzioni a cui si sta lavorando, si è però fatto sempre notare da Palazzo Vidoni, sono in linea con le indicazioni della Commissione Ue: saranno rapide ma rispetteranno la comparazione tra curricula e la prova orale, e saranno saldamente legate all’attuazione stessa del Pnrr e dei singoli progetti in esso contenuti, tanto da essere finanziate con i soldi già preventivati per ogni singolo intervento.