Buone notizie per i lavoratori fragili del pubblico e del privato, che rischiavano di dover tornare in ufficio dal primo marzo. Potranno continuare a fornire la prestazione lavorativa in modalità agile fino al 31 marzo, ovvero fino alla fine dello stato di emergenza. È stata la legge di conversione del Dl 221/2021, quello che a dicembre ha esteso lo stato di emergenza nazionale e introdotto ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19, ad ampliare la durata delle tutele previste finora. Non solo. Le assenze da lavoro continueranno a essere equiparate al ricovero ospedaliero qualora non si possa ricorrere allo smart working.
Il nodo delle risorse
In pratica è stato colmato un vuoto. Lo stato di emergenza durerà fino alla fine di marzo, mentre le misure sullo smart working per i fragili sarebbero dovute scadere già oggi.
Attenzione però perché sia la proroga del lavoro agile che quella relativa al trattamento economico del ricovero ospedaliero hanno carattere retroattivo, ossia sono applicabili dal primo gennaio scorso. La copertura economica tuttavia ha un limite, pari a 16,4 milioni. L’Inps dovrà dare priorità inoltre agli eventi cronologici anteriori. E una fetta dei 16,4 milioni (1,5 milioni) è destinata all’indennità economica dei lavoratori la cui malattia non è indennizzata dall’Inps.
In caso di raggiungimento, anche in via prospettica, del predetto limite di spesa, l’Inps non prende in considerazione ulteriori domande
Insomma, il budget potrebbe non bastare. L’istituto di previdenza non accetterà ulteriori richieste una volta che le risorse saranno esaurite.
Chi sono i fragili
Ma quali sono le malattie per le quali si è considerati fragili? Un decreto del ministero della Salute, del ministero del Lavoro e della Funzione pubblica, individua le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità. Vengono ritenuti fragili i lavoratori che a prescindere dallo stato vaccinale sono in dialisi, in attesa di trapianto o che ne hanno subìto uno, quelli sotto trattamento medico per patologie oncologiche e quelli che soffrono di immunodeficienze primitive e secondarie a trattamento farmacologico. Nella categoria dei fragili, spiega inoltre il decreto, trovano spazio pure i lavoratori che presentano tre o più condizioni patologiche tra le seguenti: cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, epatite cronica, obesità, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica.
Gli altri
Per quanto riguarda gli altri lavoratori, al momento detta legge la circolare Brunetta-Orlando di gennaio che invita pubbliche amministrazioni e datori di lavoro a ricorrere il più possibile al lavoro agile per garantire la sicurezza dei dipendenti finché il Covid non sarà di nuovo sotto controllo. Una volta concluso lo stato di emergenza torneranno in auge invece le linee guida della Funzione pubblica e la disciplina prevista dal contratto (quello delle funzioni centrali ora in attesa della firma definitiva è il primo a regolamentare lo smart working nel pubblico impiego). Le linee guida stabiliscono che il lavoro in presenza deve essere prevalente, anche in un’ottica di programmazione plurimensile. Mentre il contratto per le funzioni centrali precisa che saranno le singole amministrazioni pubbliche a decidere in che misura fare ricorso al lavoro agile.
‘il budget potrebbe non bastare’? Con tutti i soldi (elettricità, riscaldamento, buoni pasto, straordinari) che risparmia la PA lasciandoci a casa? (Nei Paesi civili c’è un rimborso spese per chi è in sw, qui, ovviamente, no!)
Le linee guida, poi ci hanno portati indietro di 20anni, ammesso che il 1 aprile non spunti un nuovo scherzo.
Quando imparerete ad essere obiettivi?
Salve,. In merito alla proroga sulla tutela dei lavoratori fragili che avete pubblicato, la mia azienda mi dice che l’Inps non ha ancora recepito la suddetta proroga
Vorrei sapere come comportarmi.
Grazie
Penso che non sono d’accordo su tutto , e che il lavoro cosidetto agile dovrebbe avere un incetivazione economica rispetto ai lavoratori che per problematiche di salute sono considerati “fragili” e devono lavorare da remoto.
Lei pensa che non piacerebbe anche a chi è fragile lavorare in ufficio anche perché stare chiusi dentro casa 5 giorni su 5 alle fine si impazzisce e poi l’ente non da nessun indennizzo per la corrente e internet che sono pagate di tasca propria non auguro a nessuno di essere fragile
Farci restare a casa, significa avere milioni di auto in meno per strada. Non basta?
NON È VERO QUELLO CHE STATE DICENDO, IO LAVORATORE FRAGILE NON POSSO AC’EDERE ALLA MODALITÀ SMART WORKING PERCHÉ NON SONO IN POSSESSO DI GP