PA Magazine

Processi, nel penale ora durano meno di mille giorni

3 minuti di lettura
iStock

Processi più brevi? Sì, ma fino a un certo punto. La durata media di un processo penale, in tutte le sue fasi, è scesa al di sotto della soglia dei mille giorni. E in termini percentuali il calo che si registra al 30 giugno di quest’anno rispetto al 2019 è del 29 per cento. Nel civile, invece, la riduzione della durata dei processi è meno marcata e risulta pari al 19,2%. Sempre nel civile, lo smaltimento dell’arretrato è pari al -19,7% in Tribunale e al -33,7% in Corte di appello. Rispettati gli obiettivi del Pnrr per il 2023, dunque, ma solo nel penale. Nel civile i traguardi al 2026 sono ancora raggiungibili, però la strada resta in salita. 

Il monitoraggio

Le risorse del Pnrr, e gli investimenti che ne sono confluiti, hanno sicuramente aiutato. Come del resto alcune misure, come quella sul processo in assenza. Questo il commento del ministero della Giustizia: «Si riduce la durata dei processi e accelera l’abbattimento dell’arretrato, in linea con gli obiettivi del Pnrr concordati con l’Europa. Questo il quadro che emerge dai dati di monitoraggio del primo semestre 2023, il primo dopo l’entrata in vigore delle riforme del processo civile e penale, e che registra gli effetti dei cambiamenti organizzativi attuati dagli uffici giudiziari, anche con l’arrivo degli addetti all’Ufficio per il processo». 

L’Ufficio del processo

Ma proprio l’Ufficio del processo è un’esperienza ormai sul viale del tramonto. Si va verso una proroga fino al 30 giugno 2026 dei contratti in scadenza dei 6000 addetti agli Uffici del processo ancora in servizio (in molti hanno gettato la spugna per le retribuzioni poco competitive e i contratti a breve termine), senza assumerne altri (come previsto originariamente) o limitando le assunzioni a un contingente limitato di nuovi laureati (non certo gli ottomila di cui si era parlato in partenza). Gli addetti all’Ufficio del processo, quindi, precari erano e precari resteranno, fino al giugno del 2026. Poi, se vorranno. potranno presentarsi, senza alcuna corsia preferenziale, ai concorsi ordinari che l’amministrazione indirà in futuro. 

Ritardi

Per quanto riguarda l’arretrato penale, l’obiettivo preso con la Commissione europea prevede la riduzione del disposition time complessivo del 40% entro giugno 2026. Sull’arretrato civile: i dati mostrano un buon andamento delle operazioni di smaltimento, ma inferiore a quello necessario per raggiungere gli obiettivi concordati con Bruxelles e che prevedono, per giugno 2026, un abbattimento del 90% rispetto al dato del 2019, sia in Tribunale sia in Corte di appello. Il monitoraggio condotta da via Arenula viene inviato alla Commissione europea due volte all’anno e pubblicato sul portale istituzionale del ministero e sul sito del Dipartimento per la transizione digitale della giustizia. Il prossimo aggiornamento, relativo alla chiusura dell’anno 2023, verrà diffuso ad aprile 2024.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Ultimi articoli da