Più flessibilità sugli orari che disciplineranno il lavoro agile. Nella bozza del nuovo contratto per i dipendenti pubblici delle funzioni centrali, nel quale verranno fissate le regole per lo smart working nel settore pubblico nel periodo post emergenziale, si prevede al momento di suddividere la giornata lavorativa degli statali smartabili in tre fasce orarie (operatività, contattabilità e inoperabilità) ma in questo modo secondo i sindacati verrebbero garantite al lavoratore solo le undici ore di riposo obbligatorio. L’Aran sarebbe disposta tuttavia a ridurre a due le fasce orarie: nella fascia oraria dell’operatività confluirebbe in questo modo quella della contattabilità.
Tre fasce
Attualmente la fascia oraria dell’operatività prevede che il dipendente pubblico debba essere in condizione di svolgere un compito in tempi rapidi. In quella della contattabilità lo statale dovrà rispondere a mail e telefonate, insomma dovrà essere reperibile. La fascia dell’inoperabilità è quella che invece serve a garantire il cosiddetto diritto alla disconnessione. Le perplessità dei sindacati riguardano la fascia della contattabilità perché ritengono che quest’ultima possa avere come effetto indesiderato quello di estendere all’eccesso l’orario di lavoro.
Obiettivi
Per passare da tre a due fasce orarie è necessario però che il lavoro agile, in fase di contrattazione decentrata, venga ancorato agli obiettivi da raggiungere. Saranno le singole amministrazioni a stabilire tramite i nuovi Piani unici della Pubblica amministrazione, attesi entro il 31 gennaio, quali attività potranno essere svolte da remoto, quanti dipendenti potranno accedere al lavoro agile senza compromettere la qualità del servizio e quali obiettivi dovranno centrare quando in smart working e con quali tempistiche. Nei nuovi Piani confluiranno infatti anche i vecchi Pola, i Piani organizzativi per il lavoro agile.
Il rientro
Nel pubblico il ritorno al lavoro in presenza scatterà il 15 ottobre, quando l’estensione dell’obbligo di green pass entrerà in vigore. Fino alla fine dello stato di emergenza, programmata per il 31 dicembre, lo smart working continuerà tuttavia a non passare per gli accordi individuali. Dopodiché a gennaio tali accordi dovranno tenere conto delle regole per il lavoro agile che verranno inserite nel contratto per i dipendenti pubblici delle funzioni centrali. Contratto che il ministero della Funzione pubblica vuole chiudere al più presto, per far sì che gli aumenti retributivi promessi atterrino nelle tasche dei lavoratori interessati prima di Natale.
Scusate, non mi è chiara la parte in cui è stato scritto “Fino alla fine dello stato di emergenza, programmata per il 31 dicembre, lo smart working continuerà tuttavia a non passare per gli accordi individuali.”: vuol dire che fino a fine anno si potrà fare smart working e se sì dove è scritto?
Grazie