Da nemico ad alleato. Lo smart working torna centrale nella Pa, dopo essere stato messo per anni nella lista degli strumenti indesiderati. Nonostante il successo riscosso nei momenti più duri della pandemia il lavoro agile in questi anni è stato infatti fortemente limitato, facendo leva sull’obbligo della prevalenza in ufficio, mentre adesso si va verso un suo potenziamento, da un lato per attirare i giovani talenti nella Pa e dall’altro per riuscire a trattenere in servizio i dipendenti che hanno raggiunto l’età per la pensione e hanno un know how da trasferire alle nuove leve. Il tema sarà discusso oggi all’Aran dove riprende la trattativa per chiudere il rinnovo del contratto delle Funzioni centrali.
Neoassunti
Nella contrattazione integrativa, si legge nella bozza oggi sul tavolo dei negoziati, sarà possibile adottare strumenti volti a favorire l’inserimento del personale neoassunto quali, ad esempio, politiche di welfare e di accesso al lavoro a distanza. La speranza è di convincere in questo modo i vincitori dei concorsi ad accettare un posto conquistato lontano da casa e di ridurre al minimo i ripensamenti. Soprattutto chi risiede al Sud alla fine tende a rinunciare a un posto nel pubblico impiego vinto in una regione del Nord per via dei costi eccessivi legati alla casa, innanzitutto. Insomma, l’obiettivo è di arrestare questa “fuga” dell’ultimo momento dei candidati vincitori. Anche perché le scoperture di organico nelle pa hanno raggiunto ormai livelli allarmanti. Nella bozza viene afrontato anche il tema delle politiche di «age management», una serie di misure per sostenere i dipendenti più vicini alla pensione, tra cui strumenti come il part-time e, ancora una volta, il lavoro agile.
Aumenti
Per quanto riguarda gli aumenti di stipendio, a seguito della rivalutazione dei tabellari residuano in media su tutto il comparto 31 euro al mese per tredici mensilità, di cui il tavolo negoziale dovrà ora decidere l’utilizzo. Al momento per i dipendenti delle Funzioni centrali sono previsti aumenti tabellari che vanno da 110 a 193 euro al mese, a seconda dell’area di appartenenza. Se i 31 euro saranno destinati al tabellare allora gli aumenti partiranno da un minimo di 141 euro per gli operatori e arriveranno a 224 euro per le elevate professionalità. Nel caso dei funzionari l’aumento medio mensile salirebbe invece fino a 172 euro. Insomma i 31 euro extra se ben indirizzati potrebbero contribuire ad accelerare la trattativa e portare alla firma del nuovo contratto prima di Natale.