Green pass obbligatorio dal primo settembre anche su treni, aerei e autobus. Ma quando lo sarà pure nella Pubblica amministrazione? Nella scuola ha già fatto breccia e l’ipotesi di renderlo indispensabile per accedere in tutti gli uffici pubblici si irrobustisce con il passare dei giorni. Non è nemmeno escluso che l’obbligo venga limitato solo ad alcune fasce di dipendenti, a partire da quelli in front office o che operano in luoghi di lavoro dove, per una questione di spazi, non è possibile rispettare le misure di precauzione anti-Covid. Queste le ipotesi al vaglio del governo. Una decisione è attesa entro fine mese.
La partita
Se il tema del green pass nella Pubblica amministrazione è diventato prioritario è anche perché il lavoro agile nel settore pubblico sembra essere giunto ai titoli di coda. Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, insiste sull’importanza di tornare al lavoro in presenza e pianifica la fine dello smart working nella Pa e il ritorno in massa degli statali in ufficio. Contagi permettendo, chiaramente. Ciò, sostiene il ministro, andrebbe a beneficio della crescita economica. Nel contempo, però, è fondamentare garantire la sicurezza del personale, un obbligo primario per il datore di lavoro. Da qui l’esigenza di predisporre un piano per estendere a nuove aree del settore pubblico, dopo che la scuola ha fatto da apripista, l’obbligo del certificato verde.
Cosa dice la legge
La possibilità d’introdurre l’obbligo del green pass, nel privato come nel pubblico, è prevista dalla Costituzione. L’articolo 32 della Carta dispone infatti che la Repubblica tuteli la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Lo stesso articolo stabilisce che nessuno possa essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. In pratica il green pass può essere reso obbligatorio per proteggere la salute di ciascuno e per tutelare l’interesse collettivo. Ma è necessaria una legge ad hoc affinché ciò avvenga.
Le ipotesi in campo
Tra le ipotesi al vaglio, come anticipato dal governo, ci sarebbe quella di fissare l’obbligo di green pass solo per alcune categorie di dipendenti pubblici. In primis quelli che svolgono attività di front office e che sono direttamente a contatto con l’utenza. Ma non solo. Per tutelare la salute dei lavoratori è necessario anche intervenire negli uffici pubblici che non presentano al loro interno le condizioni per mantenere il distanziamento. Anche per gli statali che lavorano in ambienti che non permettono di adottare comportamenti anti-contagio il certificato verde potrebbe presto diventare, assieme al badge, la chiave di accesso al posto di lavoro.