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Def: zero risorse per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici

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I rinnovi dei contratti degli Statali? Sono appesi ai risultati della spending review, improvvisamente tornata di moda dalle parti di Palazzo Chigi, dopo anni in cui era uscita fuori dai radar, complice la pandemia e la flessibilizzazione delle regole sul deficit nel periodo dell’emergenza. Non è una buona notizia. Perché in Italia, si sa, i tagli alla spesa pubblica non hanno mai avuto particolare successo. Nemmeno la scelta di puntare su super commissari, come fece per esempio Matteo Renzi quando chiamò alla sua corte Carlo Cottarelli, ha fatto la differenza. Servono circa 8 miliardi di euro solo per rinnovare i contratti delle amministrazioni centrali e stando al Def, il Documento di economia e finanza appena approvato dal Consiglio dei ministri e prossimo alla pubblicazione, andranno recuperati a colpi di spending review.

I tagli

Nel Def, molto semplicemente, non sono indicate nuove risorse per il pubblico impiego. Discorso rinviato dunque all’autunno, quando andrà approvata la Nadef, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, ed entreranno nel vivo i lavori per la prossima legge di Bilancio. Le ultime due manovre, è il caso di ricordarlo, si sono limitate a stanziare 500 milioni strutturali per i nuovi contratti. Il governo, che al momento ha 3 miliardi da spendere quest’anno, derivanti dalla maggiore crescita economica, nel frattempo prepara un nuovo taglio del cuneo fiscale, dopo aver ridotto da quest’anno di tre punti percentuali i contributi per i redditi fino a 25 mila euro (e di due punti quelli per i redditi fino a 35 mila euro). Ne beneficeranno, ovviamente, anche i dipendenti pubblici, a cui quest’anno è stato riservato in aggiunta un aumento una tantum dell’1,5% dello stipendio.

Il ministro

«Adesso non mi è possibile dare un’indicazione precisa, però certamente con l’indice dei prezzi al consumo, che per quest’anno è intorno al 6 per cento, se le cose non cambiano e non migliorano, effettivamente la cifra di 7-8 miliardi per i rinnovi è realistica», così il titolare della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo. «La possibilità che la congiuntura migliori ci aiuterebbe moltissimo – ha anche aggiunto il ministro – e poi è evidente che dobbiamo pensare alla spending review e a trovare delle risorse razionalizzando le spese dello Stato, andando a risparmiare su delle voci di spesa che non sono più necessarie. È un lavoro complesso, che va fatto, nei prossimi mesi dobbiamo aggredire quelle voci che ci consentono di recuperare risorse per avviare la trattativa».

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