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Pa, guida ai nuovi concorsi light: meno prove e tempi certi

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Concorsi light, ecco cosa c’è da sapere sulle nuove selezioni fast. A giugno, come ormai tutti sappiamo, è entrata in vigore la riforma dei concorsi pubblici targata Zangrillo, che punta a ridurre a 6 mesi i tempi per la conclusione di ciascun concorso pubblico per aumentare le assunzioni da qui al 2026, toccando il record di 170mila assunzioni entro il 2023. Due i veicoli attraverso i quali la riforma si è compiuta: il decreto Pa, attraverso cui il Governo ha fatto entrare in vigore le misure più urgenti, e un regolamento, recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica n. 487 del 9 maggio 1994, che ha aggiornato le norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi.
E allora ecco un vademecum per districarsi tra le novità ormai in vigore e non farsi trovare impreparati a settembre, quando i concorsi riprenderanno.

Tempi brevi (e certi)

Le nuove regole promettono di mettere l’acceleratore ai concorsi pubblici: entro 6 mesi dalla pubblicazione del bando dovranno avvenire le prime assunzioni dalle graduatorie.

Poche prove

Seguendo le norme introdotte durante il covid, anche i prossimi concorsi, almeno da qui al 2026, saranno “light” e potranno non prevedere (a discrezione della pubblica amministrazione che li bandisce) la prova orale.

Unico portale

Tutti i bandi dovranno essere pubblicati sul portale inPA e sul sito istituzionale dell’ente che bandisce il concorso.

Tutele

Nei concorsi saranno previste specifiche tutele per le donne in gravidanza.

Si decide dove andare

Chi partecipa a un concorso pubblico da qui al 2026, seppure bandito su base nazionale, può scegliere la Regione per cui concorrere e di concorrere per quella sola Regione. Nelle graduatorie ci potranno essere degli slittamenti da una Regione all’altra, se in una non ci saranno abbastanza candidati idonei e in un’altra troppi: ma il trasferimento potrà avvenire solo tra Regioni confinanti.

Idonei

Ci saranno molti meno idonei. Non saranno più, infatti, considerati idonei di un concorso coloro che raggiungeranno un certo punteggio, ma il 20% dei posti dopo l’ultimo degli assegnati. In questo modo le procedure post esame saranno più rapide.

Riserva

Ci sarà poi una quota del 15% dei posti messi a bando riservata (sempre che ci siano abbastanza candidati vincitori con questa skill) a chi ha fatto il Servizio civile universale e lo ha completato senza demerito.

2 Comments

  1. Molto interessante. Ma come mai il concorso centro per l’impiego lazio, bandito il 6 agosto 2022 ancora non si fa? Non rientra in questo tipo di concorsi? Grazie

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