Molte sono le novità sull’uso dell’AI nella Pa italiana. A dimostrazione del forte impatto che le AI hanno avuto nel quotidiano, anche nel campo della PA, basti pensare che il nuovo piano ICT, relativo al triennio 2024-2026, contiene un intero capitolo, il quinto, dedicato al loro utilizzo. La previsione è che i già numerosi servizi che prevedono l’uso di AI per facilitare la vita del cittadino vengano ulteriormente implementati e regolati da linee guida precise e chiare. Il capitolo si concentra sugli obiettivi da raggiungere (miglioramento dei servizi e riduzione dei costi), sull’importanza dell’analisi del rischio da parte delle Pa, e sul valore della trasparenza e dell’interpretabilità dei modelli di AI. Inoltre fondamentali sono l’accessibilità e l’inclusività per l’utente, il rispetto della sua privacy nel trattamento dei dati personali, l’attenzione all’impatto ambientale e la standardizzazione rispetto ai modelli europei. Ma quali sono le ultime novità nell’uso delle AI nella PA italiana?
Il caso Datalake
Diversi sono i progetti in corso che testimoniano un uso sempre più massiccio dell’AI all’interno della PA. Un caso in merito è Datalake, che riguarda il CINI (Ministero della Giustizia e il Consorzio Interuniversitario Nazionale di Informatica), presentato durante il quarto convegno Ital- IA tenutosi a Napoli tra il 29 e il 30 di maggio. Finanziato dalla CRUI, Datalake è un “documentale semantico della pubblica amministrazione” nato per fare evolvere i sistemi informativi delle PA verso piattaforme in cui integrare i dati non strutturati con quelli strutturati, e migliorare e valorizzare i servizi digitali erogati dalle PA.
L’AI e l’evasione fiscale
L’AI può essere utilizzata anche per migliorare e snellire i processi di accertamento fiscale, in modo da svolgere più rapidamente le attività di controllo: questo quanto stabilito dal decreto legislativo n.13 del 12 febbraio 2024.
L’esperimento in Emilia-Romagna
Grandi novità anche in Emilia Romagna, grazie al neonato sistema Savia. Realizzato dall’Assemblea legislativa della regione Emilia Romagna, con la collaborazione di Cineca, Unioncamere Emilia Romagna e il Dipartimento degli studi giuridici dell’università di Bologna, Savia nasce per migliorare la qualità legislativa. Il progetto è messo a disposizione di chi scrive leggi e serve a valutarne impatto ed efficacia con anticipo, grazie alla consultazione semplice e veloce delle banche dati di leggi e atti amministrativi.
Hub delle Competenze: l’unicità dell’Abruzzo
In occasione dell’evento ”OpenHub: Abruzzo generatore di competenze”, tenutosi a Pescara il primo luglio, si è discusso dei due temi centrali dell’Accordo firmato tra la Regione Abruzzo, Formez PA e il Dfp: digitalizzazione delle procedure e sperimentazione dell’AI a supporto dei Comuni durante la fase istruttoria degli atti amministrativi. A un anno dall’avvio nella Regione del progetto “Hub delle Competenze” si può dire che i risultati sono sorprendenti. Sono infatti 119 milioni e 438 mila gli euro di interventi disincagliati che tornano nelle disponibilità dei comuni. L’81% dei progetti che presentava criticità è stato sbloccato, e questo successo si deve proprio al miglioramento della macchina amministrativa.