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Nella Pa sono attese 846mila assunzioni in 5 anni. Si cercano soprattutto laureati - PA Magazine

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Nella Pa sono attese 846mila assunzioni in 5 anni. Si cercano soprattutto laureati

3 minuti di lettura
Il ministro per la Pa Paolo Zangrillo

Secondo l’ultima previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028) del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, illustrata al Meeting di Rimini nei giorni scorsi, la Pubblica amministrazione si prepara a una massiccia campagna di reclutamento. Obiettivo: 846mila assunzioni in cinque anni. Il 91% sarà destinato alla sostituzione di personale che andrà in pensione e coinvolgerà quasi 774.000 dipendenti nel quinquennio, con una media di 155.000 unità all’anno. Nel periodo compreso tra il 2024 e il 2028, infine, è previsto un aumento del numero di dipendenti pubblici di oltre 60.000 unità.

I comparti

Le previsioni a medio termine del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro indicano anche in quali comparti avverrà il maggior numero di assunzioni. Quasi la metà delle assunzioni, il 47%, è atteso nel comparto dei servizi generali e dell’assistenza sociale obbligatoria, con un incremento di circa 28.000 unità nel periodo preso in esame. Un terzo delle assunzioni è atteso invece nel comparto dell’istruzione, con quasi 20.000 nuove unità nel periodo. Il 21% è atteso poi nel comparto sanitario, con oltre 12.000 nuove assunzioni. Questo aumento del personale pubblico è di fondamentale importanza in ottica Pnrr e dovrebbe consentire di portare a termine con successo gli obiettivi del Piano.

Funzioni centrali

Ma quali sono gli enti pubblici che effettueranno più assunzioni? Una larga parte dei posti di lavoro da coprire nella Pa si trovano nelle pubbliche amministrazioni centrali. Quindi Presidenza del Consiglio, ministeri, agenzia fiscali (dall’Agenzia delle Dogane all’Agenzia delle Entrate), enti pubblici non economici come Inps e Inail, ed altri enti come Agid, Cnel e Enac. Saranno assunti, dicono sempre le previsioni sul 2024-2028, soprattutto laureati. La Pa infatti ha bisogno in particolare di reperire figure qualificate e a elevata specializzazione. Più nel dettaglio, oltre 580.000 dipendenti pubblici in ingresso (circa il 79% del totale) saranno in possesso di una formazione terziaria. Circa 120.000 profili saranno in possesso di una formazione secondaria di secondo grado tecnico-professionale. Una quota residuale, pari a 35.500 unità, sarà rappresentata dai diplomati dei licei. A ogni modo la richiesta di dirigenti e professioni con elevata specializzazione varia tra i diversi comparti: si va dal 78% dei fabbisogni previsti per l’istruzione al 22% dei fabbisogni per il comparto sanitario.

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