Multe cancellate? Un privilegio per pochi. Solo il 20 per cento degli automobilisti si vedrà cancellare le contravvenzioni, fino a mille euro di importo maturate tra il 2000 e il 2015. La legge di Bilancio messa nero su bianco dal governo prevede infatti un colpo di spugna su tutte le cartelle esattoriali di piccolo taglio notificate fino a 8 anni fa. Ma palazzo Chigi ha lasciato mano libera ai Comuni di regolarsi come meglio credono. I sindaci hanno tempo fino al 31 marzo per decidere cosa fare, ma la situazione è ormai chiarissima. L’80 per cento dei comuni ha scelto di evitare lo stralcio imponendo ai propri cittadini l’obbligo di pagare. Alla base di questa scelta c’è soprattutto la tenuta dei bilanci degli enti locali. Le multe e le vecchie cartelle esattoriali, vengono conservate nei conti dei Comuni tra i «residui attivi», e non di rado aiutano i sindaci a far quadrare i bilanci, anche se poi solo una parte marginale di questi vecchi crediti viene effettivamente riscossa.
I conti non tornano
L’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, in un documento consegnato in Parlamento, ha spiegato che lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro esteso ai ruoli affidati all’agente della riscossione fino al 2015, potrebbe causare seri problemi alla tenuta dei conti. «Si tratta per la grande maggioranza», sostiene l’Anci, «di posizioni relative ad entrate potenziali comunali che vengono cancellate per circa 300 milioni di euro. Parte di tali cancellazioni», prosegue il documento, «avrebbero ancora margini di riscuotibilità e, in molti casi, l’intervento determina l’abolizione di residui attivi che concorrono alla formazione degli equilibri per un numero significativo di Comuni». Per Alessandro Canelli, sindaco di Novara e delegato dell’Anci alla Finanza locale, «l’unico modo per permettere ai Comuni di procedere a questo stralcio, come aveva proposto l’Anci, sarebbe quello di stanziare da parte del governo di 80 milioni di euro in modo da dare sollievo ai bilanci». Uno stanziamento in pratica, pari al 25 per cento delle somme che i Comuni dovrebbero cancellare dai loro conti, quanto cioè le stesse amministrazioni contano ancora di poter incassare dalle vecchie cartelle.
Le proposte
Ma, come detto, il governo ha scelto un’altra strada, quella dell’adesione volontaria dei Comuni alla sanatoria. «In linea di principio», prosegue Canelli, «si può essere d’accordo sulla volontarietà, ma chi ha maggiore capacità di riscossione difficilmente aderirà». È anche vero, però, che potrebbe essere difficile per i sindaci spiegare ai propri cittadini che le loro multe non saranno cancellate. Soprattutto in quei casi in cui dovessero essere alle porte elezioni amministrative. «Una via di mezzo», dice ancora Canelli, «potrebbe essere quella di lasciare libertà ai Comuni sulla soglia delle cartelle da cancellare». I sindaci in questo modo, potrebbero “limitare i danni” ai loro bilanci abbassando per esempio a 500 euro il limite dei mille euro previsto dal governo. L’Anci ha anche proposto al governo una disciplina per la definizione agevolata delle entrate locali, visto che non tutti i Comuni assegnano la loro riscossione all’Agenzia delle Entrate.