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Ministero della giustizia, la carica dei sessantenni

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I posti a disposizione sono mille. I primi 290 sono stati “assegnati” nei giorni scorsi. E non senza qualche sorpresa. Al ministero della giustizia va in scena quella che si potrebbe definire la “carica dei sessantenni”. Il bando di concorso è quello per operatori di giustizia. Area seconda, fascia economica F1. Contratto a tempo determinato, un anno. Un posto da 1.450 euro lordi mensili. Per occuparlo basta il diploma. Insomma, uno di quei posti che ci si attenderebbe far gola più che ai giovani ai giovanissimi. Eppure la graduatoria pubblicata sul sito del ministero della Giustizia racconta un’altra storia. A contendersi e a vincere quel posto precario è stata una schiera di lavoratori avanti negli anni.

Molto avanti, anzi. Dei 290 “idonei” della graduatoria, ben 41 sono ultrasessantenni. Proprio così. Hanno superato, alcuni abbondantemente, i sessanta anni. Due di loro hanno addirittura compiuto 66 anni. Significa che, sempre se accetteranno effettivamente il posto per il quale hanno concorso, finiti i dodici mesi di contratto andranno in pensione. Altri tre hanno 65 anni, altrettanti ne hanno 64. Ci sono quattro sessantatreenni e ben 10 sessantaduenni. Anche tutti questi sono in “zona pensione”. Nel caso avessero maturato i contributi necessari ad accedere allo scivolo di Quota 100 potrebbero immediatamente lasciare il lavoro. Ci sono otto sessantunenni e undici sessantenni.

E i giovani? Nella graduatoria bisogna cercarli con il lanternino. Sotto i 30 anni ci sono solo tre “idonei”. Uno ne ha ventotto, uno ventinove e altri due trenta. Mosche bianche, insomma. Più del 45 per cento dei 290 che hanno passato le selezioni in questa prima tornata di assunzioni, hanno oltre i 50 anni. Questa selezione può essere considerata il sintomo di una malattia più diffusa? Forse. Il ministero della Giustizia era già balzato agli onori della cronaca per un altro concorso che “privilegiava” chi era più avanti negli anni. Si tratta del concorso per i direttori, nel quale venivano privilegiati gli anni di esperienza. Un sistema che aveva creato una distorsione tale, da portare a partecipare alle selezioni anche un ultrasettantenne.

Ma in questo caso quali erano le regole? Per assumere i 290 operatori di giustizia con contratto a tempo, è stato organizzato un concorso su titoli e colloquio. Prima la valutazione dei titoli e poi il colloquio. Al massimo, in tutto, si potevano raggiungere 44 punti: 24 per i titoli e 20 per il colloquio. E quali erano i titoli valutabili? Ventuno punti erano riservati a coloro che hanno svolto, con esito positivo e presso gli Uffici del processo un periodo di perfezionamento. Diciassette punti a chi ha fatto il tirocinio presso gli Uffici giudiziari. Questi erano i due principali titoli valutati, con grande distacco su tutti gli altri.

7 Comments

  1. Peraltro per un anno di lavora si spostano dalla Sicilia per andare al nord.
    Perché non l’hanno fatto distrettuale?

  2. Ce da dire che in questa ricostruzione viene tralasciato il fatto che la maggior parte di queste persone hanno cominciato il percorso formativo nel lontano 2010 attraverso progetti di ricollocazione al lavoro per chi lo aveva perso lavorando negli uffici giudiziari anche per 240 Euro mensili.Se il Ministero si fosse svegliato prima paleremo oggi persone quarantenni o al massimo cinquantenni per l’epoca e questo fenomeno non esisterebbe.

    • Condivido pienamente quanto scritto da Giuseppe.
      Aggiungo, dove era PA Magazine quando dal 2010 queste persone lavoravano senza contratto?
      Un giornalista attento, avrebbe dovuto scrivere: ” finalmente i dipendenti della PA (Ministero della Giustizia) vengono retribuiti per il loro lavoro”.

      Grazie

  3. Lasciare un commento , in questa situazione che ha creato il nostro Governo ,non e’ altro che un paradosso all’italiana . Il sottoscritto ancora oggi e’ un tirocinante che lavora a ROMA , da ben 8 anni ,con una paga da capolarato voluto dal Governo e Governi passati. Sono in graduatoria , e a DICEMBRE 2021 verro’ buttato fuori (FORSE).E dovro’ aspettare non so quanto tempo,forse 6 mesi 1 anno , e nel frattempo cosa porto a casa? . Premetto che in questi anni addietro dipendo dalla REGIONE LAZIO , con una paga di 500 euro lorde , ntte 408 euro , senza contributi malattia senza contratto nulla di nulla , ed in questa situazione sono complici anche i sindacati TUTTI TUTTI . PREMETTO che ho 61 anni di eta’ e brizzolato con nessuna prospettiva di lavoro futuro . GIA’ DAL LONTANO GENNAIO 2009, in seguito con cassa integrazione e poi mobilita’ che ad oggi non percepisco .. Quindi sono entrato in questa realta’ credendo che forse gera un svolta .Ad oggi la vedo nera nel senso che se verro’ chiamato dove mi sbatteranno al nord le isole oppure Sardegna ? . e pur vero che un lavoro non si rifiuta ,ma a 61 anni devo e dobbiamo affrontare delle spese alloggio vitto , e ritorno a casa . Per non analizzare poi l’esperienza che uno ha preso negli uffici giudiziari . Cosa devo e dobbiamo fare tenere pronto il trolley. e lasciare famiglia affetti e sacrifici ? Mentre un giovane puo’ affrontare cio’ , ha sempre una famiglia dietro le spalle , cghe sicuramente LUI o UNA LEI si stanno affacciando alla VITA E NEL MONDO DEL LAVORO . GRAZIE
    SaLVATORE

  4. Nel 2001 è stato approvato un bando per la progressione interna di personale che doveva occupare la qualifica di Operatore in questione, tale passaggio comportava nessun costo per l’amministrazione Giudiziaria, invece tutto bloccato allo stato queste figure stanno ammuffendo non potendo avanzare ne dall’interno e ne dall’esterno . Ora mi chiedo la colpa di questa giustizia malata di chi sarà ? Nessuno vuole farsi carico di questa problematica ?

    • Purtroppo da 20 anni che lavorano senza diritti! Chiediamo a spettabile PA MAGAZINE DI AIUTARE GLI AUSILIARI GIUSTIZIA , sollevando e pubblicando il problema! Grazie

  5. PAMAGAZINE ci sono tante ingiustizie in questo Ministero, gli Ausiliari che dovevano passare nel 2001 dopo 20 anni ancora aspettano, mi correggo Ausiliari del DOG, gli Ausiliari del DAP(penitenziari) sempre Ministero giustizia hanno avuto più riqualificazioni. per non parlare degli altri ministeri tutti hanno riqualificato il personale partendo dagli Ausiliari fino si funzionari, e prima di assumere personale esterno, se bandiscono concorsi inseriscono la riserva per il personale interno. Ma questo NON SUCCEDE NEL MINISTERO GIUSTIZIA, come mai? Dovrebbe essere di esempio X gli altri ministeri! Mi chiedo se questa nuova Ministra è a conoscenza di questo! CHIEDO A PAMAGAZINE DI OCCUPARSI PURE DI QUESTI POVERI LAVORATORI che da 20 anni aspettano umiliati bistrattati senza alcun diritto alla giusta sacrosanta progressione, purtroppo nella Giustizia le progressioni li fanno a partire dall’operatore in su L’Ausiliario non esiste. QUESTO È COLPA PRIMA DEI SINDACATI E POI DA CHI GOVERNA LA GIUSTIZIA. Grazie per il vostro interessamento.

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