Dalla lettura dei dati del nuovo Osservatorio sul mercato del lavoro dell’Inps, strumento che sostituisce l’Osservatorio sul precariato, si evince che nel primo quadrimestre del 2024 i nuovi ingressi nel mondo del lavoro sono stati 2.656.440, appena l’1% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Più ampia la forbice (-10%) se si contano le sole assunzioni con contratto di apprendistato. Diminuiscono anche gli ingressi nel mondo del lavoro con contratto a tempo indeterminato, che registrano un calo del 4%.
Si riducono, poi, del 10% rispetto al primo quadrimestre del 2023 anche le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato.
Ancora in calo le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati, che in questi quattro mesi subiscono una riduzione del 4% rispetto al 2023.
In particolare l’esonero contributivo giovani cala del 57%, l’esonero donne del 17% e il ricorso ad “altre misure” del 12%.
Dati in crescita e stabilità
Miglioramenti, seppur marginali, invece, si registrano sul piano delle assunzioni con contratto a chiamata, con un aumento del 3%, e nel mondo dei lavori stagionali, in crescita dell’1%.
Sale, del 5%, anche il ricorso all’agevolazione Decontribuzione Sud, nata con la legge di Bilancio del 2021. Un trend positivo riguarda le conferme di rapporti di apprendistato al termine del periodo di formazione (se ne registrano 36.868, in aumento del 5%, rispetto al primo quadrimestre del 2023).
Praticamente fermi, invece, i nuovi contratti a tempo determinato, che salgono dell’appena 0,1%.
A conforto di tale stabilità la rilevazione da parte dell’Istat del numero di occupati a maggio che, dopo un trimestre in crescita, ha subìto un’importante riduzione, tradotta in 17 mila unità di personale. Dalla lettura del report dell’Inps risultano stabili (+0,3%) anche le cessazioni di rapporti di lavoro, che aumentano, tuttavia, per i contratti a tempo determinato dell’1%, per quelli stagionali del 2% e per quelli a chiamata del 4%.
Ammortizzatori sociali
A confermare lo stato di fermo della situazione lavorativa italiana, il ricorso sempre più frequente agli ammortizzatori sociali da parte delle aziende, che sempre più spesso usufruiscono della cassa integrazione per i propri dipendenti: l’Inps rivela infatti che a maggio sono stati autorizzati più di 47 milioni di cassa integrazione, corrispondenti a una variazione congiunturale del +24% rispetto ad aprile e a un aumento tendenziale del 36,7% rispetto a maggio dello scorso anno.