Per i fragili del pubblico impiego è scaduto all’inizio di quest’anno il diritto al lavoro agile agevolato, che non prevedeva l’obbligo di accordi individuali e consentiva di operare da remoto (senza rinunciare a una parte della retribuzione) anche ai non “smartabili”. Nel privato invece questa sorta di cosia preferenziale per le persone affette da patologie gravi rimarrà aperta fino alla fine di marzo. Per cercare di evitare disparità di trattamento tra pubblico e privato, il ministero della Funzione pubblica ha emanato una direttiva ad hoc.
La direttiva
La direttiva evidenzia infatti la necessità di garantire ai lavoratori che documentano «gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari» la possibilità di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, «anche derogando al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza». Si legge nel documento che «il quadro odierno, connotato dall’ormai superata contingenza pandemica dichiarata conclusa dall’Organizzazione mondiale della sanità in data 5 maggio 2023, da una disciplina contrattuale collettiva ormai consolidata e dalla padronanza, da parte delle amministrazioni, dello strumento del lavoro agile come volano di flessibilità orientato alla produttività ed alle esigenze dei lavoratori, ha fatto ritenere superata l’esigenza di prorogare ulteriormente i termini di legge che stabilivano l’obbligatorietà del lavoro agile per i lavoratori che sono stati individuati quali destinatari di una specifica tutela».
E ancora. «Allo scopo di sensibilizzare la dirigenza delle amministrazioni pubbliche a un utilizzo orientato alla salvaguardia dei soggetti più esposti a situazioni di rischio per la salute, degli strumenti di flessibilità che la disciplina di settore già consente, si ritiene necessario evidenziare la necessità di garantire, ai lavoratori che documentino gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari, di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, anche derogando al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza». Infine, «nell’ambito dell’organizzazione di ciascuna amministrazione sarà, pertanto, il dirigente responsabile a individuare le misure organizzative che si rendono necessarie, attraverso specifiche previsioni nell’ambito degli accordi individuali, che vadano nel senso sopra indicato».
Genitori
Nel privato poi i genitori di figli under 14, al pari dei cosiddetti superfragili, continuano a beneficiare di una corsia di accesso preferenziale allo smart working, mentre nel pubblico no. Così il ministro Paolo Zangrillo: «Non siamo più in pandemia, quindi non sussiste più l’urgenza di intervenire sui genitori con figli piccoli». Nella maggior parte dei piani di organizzazione del lavoro delle singole pubbliche amministrazioni sono previste delle tutele per questa specifica categoria di lavoratori.
Le varie Amministrazioni hanno fatto orecchie da mercante. Al momento la disposizione pare non viene applicata.