In 34mila hanno presentato domanda per entrare nella Pa e monitorare gli investimenti previsti dal Pnrr. Giochi chiusi per le candidature al bando di concorso per la selezione di 500 professionisti da assegnare, a tempo determinato, al ministero dell’Economia e alle amministrazioni titolari di interventi previsti dal Recovery. Ma se da un lato 34mila candidati possono sembrare tanti, dall’altro va sottolineato che per alcuni profili, informatici e statistici in testa, le domande sono state poche.
I profili più (e meno) richiesti
I termini per presentare le domande sono scaduti il 20 settembre scorso e i candidati sono stati 31.866 (con una età media di 36 anni). Ciascun aspirante a uno dei posti poteva iscriversi a più profili professionali: da qui le oltre 34 mila candidature complessive. I numeri dicono che il 42,7% delle domande pervenute ha interessato il profilo giuridico, il 34,7% quello economico, il 18,1% quello informatico e ingegneristico e il 4,5% quello statistico. La ripartizione di genere mostra nel complesso una prevalenza della quota femminile, pari al 51,5%.
Uomini e donne
In particolare, il profilo giuridico è stato scelto per il 64,2% da donne. Sono stati preferiti in prevalenza da uomini i profili economico (52,5%), informatico-ingegneristico (68%) e statistico (59,8%). I 500 professionisti assunti saranno destinati alle strutture di monitoraggio e rendicontazione dei fondi. I lavoratori selezionati dovranno realizzare l’annunciato sistema di coordinamento istituzionale, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo del Pnrr. Il reclutamento avviato dal ministero dell’Economia e dal dipartimento della Funzione Pubblica-Commissione Ripam, prevede nel dettaglio l’assunzione di 198 unità con profilo economico, 125 unità giuridiche, 73 addetti alle analisi statistico-matematiche, 104 tra informatici, ingegneri e ingegneri gestionali.
Il test finale
Tutte le assunzioni saranno a tempo determinato per un periodo anche superiore a 36 mesi, ma non potranno mai andare oltre la durata di completamento del Pnrr e comunque non oltre il 31 dicembre 2026. Il concorso, che verrà celebrato entro la fine dell’anno, sarà il primo vero banco di prova per le procedure semplificate di reclutamento e sarà articolato su tre livelli. Una prova selettiva scritta, distinta per i codici di concorso, che si svolgerà esclusivamente con l’utilizzo di strumenti informatici e piattaforme digitali, anche in sedi decentrate e anche con più sessioni consecutive non contestuali, assicurando la trasparenza e l’omogeneità delle prove. Ci sarà, poi, la valutazione dei titoli, anche questa distinta per i codici di concorso e sarà possibile solo con l’espletamento della prova scritta, con esclusivo riferimento ai candidati risultati idonei alla prova e sulla base delle dichiarazioni degli stessi, rese nella domanda di partecipazione, e della documentazione prodotta.