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In crescita la domanda di lavoro grazie agli investimenti green

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La transizione verde è ancora limitata, eppure si registra, grazie agli investimenti green, un incremento dell’1,3% della domanda di lavoro. “I dati ci dicono che l’adozione di tecnologie verdi nel periodo 2019-2021 si è accompagnata ad un incremento della domanda di lavoro, misurata dal rapporto tra il numero di nuove figure professionali che le imprese stavano cercando nel 2022 e il totale dei loro occupati”: queste le parole di Andrea Ricci, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) durante il suo intervento in occasione del workshop organizzato dal Gse in cui è stata presentata la Relazione sulla Situazione Energetica Nazionale 2023. Il bilancio attuale, già positivo, è destinato a migliorare, grazie alla previsione di un ulteriore aumento degli investimenti nelle tecnologie verdi.

 

I numeri della transizione verde

L’analisi condotta dall’Inapp ha coinvolto un campione rappresentativo di 30mila società di persone e di capitali. Il risultato mostra che ad aver utilizzato tecnologie per la transizione verde dei processi produttivi nel triennio 2019-2021 è il 15% delle imprese con almeno un dipendente. Questa percentuale, pari circa all’1,7% delle spese totali per investimenti, corrisponde a una cifra di circa 174 euro per dipendente. Ovviamente, nota Ricci, si tratta di numeri estremamente variabili. Dice, infatti, il dirigente che “Queste cifre variano in modo significativo per dimensione, localizzazione geografica e settore di attività”, e così conclude: “nonostante la transizione verde sia piuttosto limitata nel sistema imprenditoriale emergono quindi segnali interessanti per ciò che concerne le ricadute sul mercato del lavoro, a partire appunto dalla domanda di lavoro e, in prospettiva, per la crescita economica”.

Sempre più spazio alle rinnovabili

Intanto in Italia aumenta l’impiego delle energie rinnovabili il che si traduce in un Paese sempre meno dipendente dagli approvvigionamenti esteri: questo è quanto evidenziato dalla Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale 2024, realizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Valutando i dati relativi al 2023, la Relazione mostra come l’Italia sia attenta allo sviluppo delle fonti rinnovabili nonché alla sicurezza energetica. In particolare, dal 2022 al 2023, si è registrato un forte calo di importazioni di combustibili solidi (-38%), di energie rinnovabili e bioliquidi (-22%) e di gas naturale (-15%). Più modesta (-2,5%) la riduzione di importazione di petrolio e prodotti petroliferi, compensata tuttavia dall’aumento del 15% dell’import netto di energia elettrica. In crescita del 4,2% la produzione nazionale, soprattutto per merito dell’uso di fonti rinnovabili, che hanno trovato largo impiego in numerosi settori di utilizzo.

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