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Il governo e il nodo dei decreti fantasma: i provvedimenti attuativi in stand-by sono più di 500

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Ci sono più di cinquecento decreti attuativi in attesa di approvazione: 515 per l’esattezza. Un terzo sono stati ereditati dalla precedente legislatura. Per un provvedimento su cinque il tempo di adozione però è scaduto. Così emerge dalla sesta relazione sul monitoraggio dei provvedimenti legislativi e attuativi, aggiornata al 31 marzo di quest’anno, a cura del Dipartimento per il programma di governo. La buona notizia: il risultato raggiunto dal governo nel 2024 (515 provvedimenti) è molto vicino al minimo storico di 495 provvedimenti raggiunto al 31 marzo del 2023. Il ricorso da parte dell’esecutivo a norme auto-applicative, per ridurre il rinvio ai decreti attuativi, insomma starebbe funzionando. L’ultima legge di Bilancio, per esempio, prevede solo 55 provvedimenti attuativi, il minor numero rispetto alle leggi di Bilancio degli ultimi 11 anni.

Il monitoraggio

Dei 277 provvedimenti varati al 31 marzo 2024, circa un terzo, ovvero il 32,9% (91 provvedimenti in tutto) è stato emanato in attuazione della legge di Bilancio per il 2023. Altri 20 sono legati al decreto attuazione del Pnrr e del Piano nazionale degli investimenti complementari. Si contano poi 17 provvedimenti in attuazione del decreto Aiuti quater; 11 provvedimenti in attuazione del decreto Proroghe; 10 provvedimenti in attuazione del decreto sul rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche.

Lo stock

Prosegue l’abbattimento del pacchetto dei provvedimenti ereditati dalla precedente legislatura, passati da 376 a 172: 12 relativi al governo Conte I; 41 relativi al Conte II e 119 relativi al governo Draghi. Per 81 di questi provvedimenti il termine di attuazione risulta scaduto, mentre per i restanti 91 non era stata fissata una data limite. Riducendo lo stock dei decreti pendenti sono stati sbloccati, più nel dettaglio, oltre 8 miliardi e 300 milioni di euro. La maggior parte di queste risorse, il 75,7%, dunque più di 6 miliardi di euro, è riferibile all’adozione dei provvedimenti attuativi legati alle politiche regionali.

La priorità

Nell’ultimo trimestre il governo ha dato la precedenza all’adozione di quei provvedimenti dalla cui attuazione dipendeva lo sblocco di risorse uguali o superiori a 10 milioni di euro. Infatti, il tasso di adozione di questi provvedimenti, pari al 55,9%, risulta più alto di 14 punti percentuali rispetto a quello registrato per i provvedimenti che non prevedono valori finanziari (nel caso di questi ultimi l’asticella si ferma al 41,5%).

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