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Funzioni locali, trattativa in stallo: ecco i motivi

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La trattativa per il rinnovo del contratto delle Funzioni locali sembra essere finita su un binario morto. L’ultimo incontro tra l’Aran e i sindacati si è concluso con una fumata nera, anzi nerissima. Le parti sociali chiedono più risorse. Ma l’agenzia guidata da Antonio Naddeo, che negozia per conto del governo i rinnovi degli statali, ha le mani legate. Così i tempi per raggiungere un’intesa rischiano di allungarsi oltre le attese.

La settimana corta

Ad aver alzato un muro che al momento appare invalicabile sono state la Cigl e la Uil, che nel comparto delle Funzioni locali hanno la maggioranza assoluta delle deleghe dei lavoratori. Sarebbero invece pronte a firmare l’accordo Cisl e Csa, le altre due sigle presenti al tavolo. L’ultimo incontro c’è stato lunedì: Cgil e Uil, oltre alla richiesta di nuove risorse, hanno manifestato anche altre rivendicazioni. Per esempio hanno proposto di ridurre l’orario di lavoro da 36 ore a 30 ore per i dipendenti che scelgono su base volontaria di svolgere la propria prestazione lavorativa in quattro giorni anziché cinque. La settimana corta nella Pa è stata delineata però diversamente nell’ipotesi di contratto delle Funzioni centrali sottoscritta a novembre. La formula che per adesso ha ottenuto il via libera prevede, più semplicemente, la possibilità di spalmare su 4 giorni le 36 ore di lavoro dovute alla settimana.

Risorse

Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha fatto notare alle parti sociali che non si possono fissare regole diverse per ministeriali e dipendenti comunali. La settimana corta deve essere uguale per tutti. Inoltre, una riduzione dell’orario di lavoro comporterebbe un costo per lo Stato e dunque l’operazione richiederebbe adeguate coperture finanziarie. Il governo dovrebbe perciò intervenire con un nuovo stanziamento, eventualità da scartare considerata la pochezza di risorse con cui sta facendo i conti l’esecutivo in questa fase. Tra le altre richieste avanzate dai sindacati c’è anche quella di rivedere le regole per i dipendenti che nelle Funzioni locali fanno parte delle cosiddette «elevate qualificazioni», equiparando la categoria a quelle delle «elevate professionalità» dei dipendenti centrali (quella con le retribuzioni più alte). Negli enti locali le «elevate qualificazioni» sono delle posizioni organizzative reversibili. Al contrario, nelle Funzioni centrali una volta entrati nell’area delle «elevate professionalità» non c’è rischio di tornare indietro. Da qui la richiesta delle sigle.

Muro contro muro

L’Aran ha convocato il prossimo tavolo per il 17 di questo mese. Ma difficilmente si assisterà a una fumata bianca prima di Natale. Il ministero dell’Economia ha già stanziato i fondi per i rinnovi per il prossimo triennio, mettendo sul piatto una fiche da cinque miliardi e mezzo di euro, e non riaprirà il bilancio per arricchire un contratto i cui confini finanziari sono considerati ormai definiti.

1 Comment

  1. In Italia, stipendi bassissimi, pensioni da fame, e tasse altissime. Solo i politici beneficiano di tutto, già, sono diritti acquisiti e non vanno lesi, mentre quelli dei lavoratori e pensionati…si. vergogna mondiale!

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