Ha preso il via ieri la trattativa per il rinnovo del contratto 2022-2024 delle Funzioni centrali. Il segretario generale della Confsal UNSA Massimo Battaglia ha chiesto al presidente dell’Aran la possibilità di definire subito, alla luce delle risorse stanziate, la parte economica: «Bisogna adeguare immediatamente i salari dei lavoratori, fortemente penalizzati dalla perdita di potere di acquisto». Sono interessati dalla trattativa 193 mila statali. Le risorse a disposizione ammontano a 555 milioni di euro.
Il confronto
Il rinnovo contrattuale 2022-2024 porterà aumenti medi delle retribuzioni del 5,78%. Parliamo di 160 euro in più al mese. Sempre il segretario generale Battaglia: «Abbiamo manifestato la nostra disponibilità al confronto, occasione per migliorare gli istituti contrattuali disciplinati nei precedenti contratti, come lo smart working, il welfare aziendale, nonché di superare il tetto previsto dall’art. 23 del D.L.75/2017 relativo alle somme del Fondo Risorse Decentrate, al fine di migliorare le condizioni di lavoro e favorire i processi di crescita professionali ed economici». L’atto di indirizzo per le Funzioni centrali apre, tra le altre cose, allo smart working per gli statali con particolari esigenze familiari, e chiede di rivedere in profondità i criteri di valutazione delle performance dei dipendenti pubblici. «È assolutamente necessario concludere la trattativa entro il 31 dicembre 2024, al fine di evitare eventuali interventi esterni sulla contrattazione», ha aggiunto Massimo Battaglia.
L’Aran
«Abbiamo illustrato ai sindacati rappresentativi le numerose innovazioni presenti nell’atto di indirizzo. Il prossimo incontro è previsto nelle prossime due settimane. Tra le novità che possiamo mettere sul tavolo, in base agli indirizzi del ministro Zangrillo, un miglioramento e ampliamento dello smart working, che supera la definizione di “lavoratori fagili” e il criterio di prevalenza, per essere allargato a chi abbia particolari esigenze fisiche o familiari», ha spiegato il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo. Nella trattativa occuperano un posto centrale anche il welfare aziendale e la formazione. Ecco perché per Naddeo «limitare il rinnovo del contratto alla sola questione delle risorse economiche equivale a voler vedere solo un lato della medaglia».
Dal 2016 sono stati rinnovati due contratti delle funzioni centrali e ora tocca a quello del 2022-2024. «Nel primo – ha ricordato il presidente dell’Aran – l’incremento medio mensile era di 85 euro, nel 2019-2021 era di 125 euro, ora per il triennio 2022-24 ci sono 159 euro. Per eventuali ulteriori stanziamenti occorre aspettare la prossima legge di bilancio, con tutto ciò che ne consegue nelle tempistiche di rinnovo, e tenendo conto delle condizioni del nostro bilancio statale».