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Difesa, con il nuovo contratto 200 euro in più in busta paga

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Il ministro per la Pa Paolo Zangrillo

Arrivano gli aumenti per Forze di polizia e militari. Ieri è stato firmato il contratto 2022-2024 del comparto Sicurezza e Difesa. Gli incrementi retributivi ammontano, in media, a 198 euro lordi al mese, 173 dei quali per lo stipendio e le indennità fisse. L’accordo riguarda le circa 430.000 unità di personale non dirigente delle forze di polizia a ordinamento civile (Polizia di Stato e Polizia penitenziaria), delle forze di polizia a ordinamento militare (Arma dei Carabinieri e Guardia di finanza) e delle Forze armate (Esercito, Aeronautica e Marina militare, compreso il personale della Guardia costiera). Per la prima volta, accanto alle organizzazioni sindacali delle forze di polizia a ordinamento civile, c’è la firma dalle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, introdotte in luogo dei Comitati centrali della rappresentanza militare (Co.Ce.R.).

Nuove indennità

Il nuovo contratto riconosce inoltre un bonus specifico per chi lavora nel settore cyber, per gli operatori subacquei, per il controllo del territorio e per gli equipaggi fissi di volo. Vengono istituite anche nuove indennità per le unità operative di primo intervento, per i conduttori cinofili, per il personale negoziatore e per il presidio territoriale. Per le Forze armate viene introdotta poi l’indennità per i servizi notturni e aumenta il compenso forfettario di guardia. Infine vengono riconosciute nuove indennità operative (artificiere di reparto, manutentore aeromobili, supporto tecnico operazioni speciali) e rivalutate quelle esistenti, come l’indennità di marcia.

Quasi fatta per la Sanità

Questa settimana si sono tenuti anche altri due tavoli per i rinnovi contrattuali, quello della Sanità e quello degli Enti locali. Il primo sembra procedere senza rallentamenti, mentre il secondo è finito su un binario morto. Per quanto riguarda la trattativa relativa agli infermieri, le posizioni dell’ Aran e dei sindacati adesso sono più vicine. Secondo le tabelle dell’Agenzia guidata da Antonio Naddeo, l’aumento mensile per il comparto Sanità per il triennio 2022-2024 dovrebbe essere in media di 172 euro circa, compreso l’aumento delle indennità e il superamento del tetto al salario accessorio. Gli infermieri chiedono anche di poter svolgere l’attività professionale fuori dall’ospedale, al pari dei medici. I sindacati vorrebbero un’indennità di esclusiva per chi rinuncia a questa possibilità. Inoltre gli infermieri otterranno con la Manovra la detassazione degli straordinari. Il prossimo incontro, quello che dovrebbe rivelarsi decisivo, è stato fissato per il 13 e il 14 gennaio. «Mancano le ultime limature», ha detto fiducioso Naddeo, convinto di poter chiudere il negoziato dopo Capodanno. La firma del contratto riguarda 680 mila lavoratori della sanità pubblica.

Funzioni locali in stallo

Anche per i dipendenti comunali si proverà ad andare alla firma a fine gennaio, ma in questo caso bisognerà riuscire a superare il muro di Cgil e Uil. I sindacati chiedono più risorse per gli aumenti di stipendio e una settimana corta di 30 ore anziché di trentasei come previsto per le Funzioni centrali. Tra le altre richieste avanzate dai sindacati c’è quella di rivedere le regole per i dipendenti che nelle Funzioni locali fanno parte delle cosiddette “elevate qualificazioni”, equiparando la categoria a quelle delle “elevate professionalità” dei dipendenti centrali. Negli enti locali le “elevate qualificazioni”, a differenza delle “elevate professionalità” dei ministeri, sono delle posizioni organizzative reversibili.

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