AGGIORNAMENTO
Ecco il bando del concorso LEGGI IL BANDO
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Sarà bandito a breve dalla Camera dei Deputati un concorso per soli esami, aperto ai diplomati under 40, per l’assunzione di 65 segretari parlamentari. L’ufficio di presidenza di Montecitorio ha infatti approvato in questi giorni il bando di concorso ed è ora attesa, a stretto giro, la pubblicazione e poi l’avvio delle selezioni. Per quanto riguarda lo stipendio iniziale, la retribuzione lorda annua onnicomprensiva prevista per un segretario parlamentare della Camera, così come aggiornata al 2019, è di 35.144,36 euro. Si tratta dei quinto concorso della Camera in questa legislatura. La media, in pratica, è stata di un bando all’anno. Nel 2019 si era partiti con il bando per 30 posti da consigliere parlamentare, poi sempre nel 2019 erano stati aggiunti altri 8 posti di consigliere “specializzato”. E ancora, sempre nel 2019, altri 3 posti sempre da consigliere. Infine nel 2020 erano stati messi a bando 50 posti da assistente parlamentare.
Chi può partecipare
Possono partecipare al concorso per 65 posti da segretario parlamentare di Montecitorio, come si legge in un documento messo agli atti dell’ultima riunione dell’Ufficio di presidenza della Camera, i cittadini italiani di massimo 40 anni, in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado.
Le prove
Il concorso consisterà in un quiz di prima scrematura, due prove scritte, una prova pratica e una orale. Saranno ammessi alle prove scritte e alla prova pratica i primi 500 (al netto di ex aequo) che supereranno il quiz a risposta multipla e, in aggiunta, tutti i candidati invalidi almeno all’80% (che non dovranno svolgere la prova selettiva). Tutte le altre prove saranno valutate in trentesimi. Saranno ammessi all’orale i candidati che conseguiranno un punteggio medio delle due prove scritte e della prova pratica di 21/30 con non meno di 18/30 in ciascuna prova. Il punteggio finale sarà costituito dalla media tra il punteggio medio delle prove scritte e della prova pratica e il punteggio della prova orale. Risulteranno idonei i candidati che, dopo il colloquio finale, avranno un punteggio complessivo non inferiore a 21/30.
Prima scrematura
La prova selettiva consisterà in 75 quesiti a risposta multipla, di cui 40 quesiti attitudinali (25 di carattere critico-verbale e 15 di carattere logico-matematico) e 35 quesiti su competenze informatiche.
Test a risposta aperta, inglese, prova informatica
La prima prova scritta consisterà in 10 quesiti a risposta aperta di diritto costituzionale, diritto parlamentare, storia d’Italia dal 1861 ad oggi. La seconda prova scritta sarà invece un questionario di 40 domande a crocette in inglese, di cui 20 di grammatica e 20 di comprensione del testo. Seguirà poi una prova pratica informatica, su pc, che consisterà nell’acquisizione di testi, tramite copiatura; nell’elaborazione di testi su Word e nell’elaborazione di dati tramite programma Excel.
L’orale
Il colloquio a cui accederanno i candidati che supereranno le prove scritte verterà sulle seguenti materie: storia d’Italia dal 1861 ad oggi; diritto costituzionale; diritto parlamentare; ordinamento dell’Unione europea; competenze di base in materia di acquisizione e organizzazione dei documenti, archivistica, protocollazione. Ci sarà poi una parte in inglese con lettura e traduzione di un breve testo e colloquio. Chi vorrà potrà poi, per aumentare il punteggio, sostenere una prova facoltativa sulla conoscenza di non più di due ulteriori lingue straniere tra francese, tedesco, spagnolo, russo, portoghese, cinese e arabo. Il punteggio aggiuntivo sarà di massimo 0,10 per ogni lingua straniera aggiuntiva (quindi massimo 0,20 punti in più).
Dipendenti Camera e titoli di preferenza
Il bando prevederà una corsia preferenziale per i dipendenti di ruolo della Camera. Per loro infatti non è previsto il limite di età per accedere al concorso. Inoltre saranno riservati 6/7 posti, dei 65 messi a concorso (ovvero un decimo) ai dipendenti di ruolo che otterranno un punteggio finale almeno pari alla media dei punteggi finali conseguiti dagli idonei. Nella graduatoria finale sarà anche tenuto conto, a parità di punteggio, degli eventuali titoli di preferenza dei candidati, quali ad esempio essere orfani di caduti di guerra o per servizio, figli di mutilati per guerra o servizio, invalidi e mutilati civili.
In un momento in cui chi perde il lavoro a 40 anni ha scarsissime probabilità di trovarne un altro e- spesso – una famiglia sulle spalle, la mancanza di una motivazione all’esclusione lasciano capire come il “giovanilismo” sia alla base delle assunzioni nella PA. Il risultato di prediligere la data di nascita rispetto alle capacità e all’esperienza trova riscontro nella composizione politica del parlamento che origina tali concorsi.
Mi chiedo: se la giovane età è il requisito primario per partecipare, perchè non fare direttaemnte le graduatorie in base alla data di nascita?
Non è istituzionalmente utile impedire la partecipazione a chi ha sicuramente maggior esperienza e probabilmernte un’istruzione superiore spesso maturata sul campo, di quella che nessun libro può fornirti.
I sindacati dovrebbero BATTERSI contro queste forme di razzismo generazionale.
razzismo di cosa? le generazioni che hanno sopra 40 anni oggi hanno goduto di un sistema privilegiato e probabilmente hanno avuto anche accesso a beni accumulati della generazione precedente. Invece quelli tra i 30 e i 40 anni di oggi non riescono a trovare un lavoro decente. IL RAZZISMO E’ BEN ALTRA COSA, si informi!
Vi state illudendo che assumono i giovani che non hanno lavoro? A me il limite di età mi fa pensare che molti che già lavorano devono sistemare figli, nuore, generi e nipoti lo stesso sistema privilegiato di cui hanno goduto le generazione che hanno oltre 40 anni oggi. E’ un circolo chiuso!