Semaforo rosso. Stop all’emendamento al Milleproroghe di Fdi, il partito di Giorgia Meloni, a prima firma Domenico Matera, che dava la possibilità agli statali che hanno raggiunto 67 anni di età e che non hanno maturato i 36 anni di contributi di restare in servizio fino a 70 anni. L’emendamento, che puntava a non lasciare sguarniti gli uffici pubblici per effetto del turn over e del flop dei concorsi pubblici, è stato giudicato improponibile. Una vittoria per il pubblico impiego.
Il meccanismo
Con Quota 103 sono circa 10mila i dipendenti pubblici che quest’anno potranno uscire anticipatamente dal lavoro. Considerato che molte pa lavorano sotto organico, con carenze di personale tra il 20 il 40 per cento, il rischio che gli uffici pubblici si svuotino del tutto è concreto. In ogni caso l’uscita posticipata dal lavoro non sarebbe stata automatica. Innanzitutto perché la decisione di continuare a lavorare fino a 70 anni sarebbe avvenuta su base volontaria.
I numeri
La legge di Bilancio prevede qualche migliaia di assunzioni nella Pa, che andranno a sommarsi al turnover ordinario già previsto di 156.400 unità (mille per la polizia penitenziaria entro il 2026, 800 per il ministero di Giustizia, 520 per il ministero degli Esteri, 300 per quello dell’Agricoltura). Per esempio, il bando per il ministero della Giustizia per assumere 791 funzionari a tempo indeterminato è stato pubblicato il 13 gennaio e rimarrà aperto fino al prossimo 13 febbraio. Più nel dettaglio, la legge di Bilancio ha previsto in tutto circa diecimila nuovi ingressi, di cui poco meno della metà, quasi 4mila, all’Agenzia delle Entrate.
Allarme nei ministeri
Il comparto delle funzioni centrali è quello che tra il 2011 e il 2022 ha registrato il più basso rapporto di sostituzione del personale cessato, si legge nel Conto annuale della Rgs. Il tasso medio nel decennio considerato è infatti pari a 0,32, con il minimo nel 2015 (0,13) e il massimo nel 2019 (0,52). Ciò significa che mediamente nel decennio c’è stato un solo nuovo assunto a fronte di tre cessazioni e che nel 2019, la possibilità di sostituzione integrale delle cessazioni è stata utilizzata solo per metà. Tale possibilità è scesa a un quinto del 2020, quando le procedure di reclutamento sono state ostacolate dall’emergenza sanitaria. Nel comparto delle funzioni locali invece il tasso di sostituzione medio nel decennio è pari a 0,53, con il minimo nel 2015 (0,28) e il massimo nel 2019 (0,79). Nelle funzioni centrali il totale del personale con più di 55 anni di età superava nel 2020 le 117mila unità (quasi diecimila i dipendenti over 65).
SONO SCONVOLTA DA QUANTO EGOISMO ,INDIFFERENZA, INDIVIDUALISMO E TANTO ALTRO,
CI SIA STATO DINANZI AD UNA PREZIOSA ED OTTIMA PROPOSTA , AVANZATA SUL PROSIE-
GUO VOLONTARIO FINO E 70 ANNI DI LAVORATORI / TRICI, DEL PUBBLICO IMPIEGO CHE
AVENDO 67 ANNI DI ETA’ E NON AVENDO RAGGIUNTO I 36 ANNI CONTRIBUTIVI , AVREBBERO POTUTO COSI’ UN POCHETTO AUMENTARE LA PROPRIA SCARNISSIMA PENSIONE, TALVOLTA RICOPRENDO ANCHE NUMEROSI ED IMPEGNATIVI INCARICHI, PERCHE’ (DIPENDENTI) APPAR-
TENENTI AD AREE FUNZIONALI.