Il Fisco ha spedito più di due milioni di lettere alle partite Ive che non hanno aderito al concordato per convincerle a ripensarci. Nella lettera l’Agenzia delle Entrate ricorda l’apertura della finestra fino al prossimo 12 dicembre per scegliere l’accordo, opzione aperta solo per chi ha presentato la dichiarazione dei redditi entro lo scorso 31 ottobre, giorno in cui è scaduta la prima fase di adesione.
Il flop
Insomma, mancano 10 giorni alla chiusura dei tempi supplementari concessi ai lavoratori autonomi potenzialmente interessati all’operazione che permette, in anticipo, un accordo negoziale con il fisco sulle imposte da pagare. La riapertura dei termini per l’adesione è stata una decisione quasi obbligata, perché appena 500 mila soggetti hanno firmato l’accordo prima del fischio dell’arbitro. Più nel dettaglio, il ministero dell’Economia e delle finanze ha chiarito che su un totale di contribuenti pari a 4.408.346 di cui 2.676.626 si contribuenti tenuti all’applicazione degli ISA e 1.731.720 di contribuenti forfetari, il totale di adesioni al concordato preventive biennale è stato di 522.195 di cui 403.472 contribuenti tenuti all’applicazione degli Isa e 118.723 contribuenti forfetari. Una platea molto inferiore dunque ai 4,5 milioni di partite Iva destinatari della norma.
Obiettivo
Riaprire la finestra fino al 12 dicembre prossimo serve a provare a raggiungere i 2,5 miliardi di incasso necessari per tagliare le aliquote Irpef in favore del ceto medio. La strategia di pressione adottata dal Fisco nei confronti degli autonomi, alla luce delle lettere appena inviate alle partite Iva, sembra essere morbida. Nelle lettere si ricorda che l’adesione al concordato comporta tra l’altro l’accesso alla sanatoria per gli anni 2018-2024. Per oltre un milione di partite Iva che sono ben lontane da un’affidabilità fiscale richiesta dagli Isa, la possibilità di finire nelle liste selettive elaborate sulla base dell’analisi di rischio è più che concreto (sulle liste sono già al lavoro la Sogei, Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate). La Gdf e l’Agenzia delle Entrate hanno anche attivato una nuova task force per analizzare le banche dati fiscali e utilizzare strumenti di intelligenza artificiale al fine di individuare discrepanze nei redditi dichiarati, in particolare proprio quelli dei lavoratori autonomi e dunque dei soggetti Isa.
Come funziona
Il concordato biennale è un ravvedimento speciale super agevolato, con possibilità di far emergere redditi evasi versando una flat tax dal 10 al 15 per cento, non sull’intero importo ma solo su una quota variabile dal 5 al 50 per cento, sulla base del punteggio ISA. La flat tax per regolarizzare le omissioni dichiarative è pari al 10 per cento se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è pari o superiore a 8; 12 per cento, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è pari o superiore a 6 ma inferiore a 8; 15 per cento, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è inferiore a 6. La sanatoria riguarda anche l’Irap, dovuta nella misura fissa del 3,9 per cento.