Fermi tutti. Chi beneficia dell’assegno unico per i figli ma ha un Isee con omissioni e difformità continuerà a ricevere l’aiuto senza decurtazioni fino a novembre. L’Inps ha infatti rimandato la stretta prevista a settembre. A inizio agosto l’istituto aveva annunciato un ricalcolo a partire dal mese prossimo, una novità rispetto allo scorso anno quando nonostante l’Isee difforme l’assegno unico era stato pagato lo stesso per l’importo effettivamente spettante fino alla fine dell’anno (l’Inps ha poi chiesto indietro le somme indebitamente versate a coloro che non avevamo provveduto a correggere la Dichiarazione sostitutiva unica entro il 31 dicembre). Più nel dettaglio, con il messaggio n. 2913 l’Inps ha rivisto le indicazioni che erano state fornite due settimane fa: ai percettori dell’Auu è stato comunicato che chi non sana l’Isee entro il 31 ottobre da novembre dovrà accontentarsi dell’importo minimo. Di più. Chi non correggerà l’Isee neppure entro il 31 dicembre sarà chiamato a restituire con il successivo conguaglio anche quanto percepito in più tra gennaio e ottobre di quest’anno. Chi regolarizza l’Isee entro questa scadenza avrà invece diritto a un rimborso per quanto incassato in meno a novembre e dicembre del 2023.
Reddito
Buone notizie anche per gli “esodati” del reddito di cittadinanza. Le famiglie che ad agosto hanno perso il diritto all’assegno per effetto del limite dei sette mesi fissato dal governo Meloni continueranno a ricevere l’Auu in automatico. L’Inps ha chiarito nei giorni scorsi che per i nuclei sospesi dalla fruizione del reddito di cittadinanza non cesserà l’Assegno unico e universale per i figli a carico, di cui viene garantita la continuità fino al compimento dei 21 anni se sussistono i requisiti previsti dalla legge. Tradotto: per ora non servirà presentare una domanda per l’Auu, ma dal prossimo anno si. Sempre l’Inps ha specificato che per le mensilità non coperte da una nuova domanda, la fruizione dell’assegno è garantita in misura piena con accredito sulla carta Rdc e il pagamento avverrà per tutte le rate spettanti fino a febbraio 2024. Nell’ipotesi di presentazione di una nuova domanda di Assegno unico il pagamento avverrà con le modalità prescelte a decorrere dal mese successivo a quello dell’invio della domanda. Infine, nel caso di nuclei familiari che proseguono la percezione del reddito di cittadinanza fino a dicembre l’integrazione legata all’Auu è corrisposta sulla carta Rdc unitamente al reddito e senza soluzione di continuità. Per le rate di gennaio e febbraio 2024, per le quali il reddito di cittadinanza sarà stata cessato, il pagamento dell’Auu avverrà in misura piena utilizzando sempre la carta Rdc.
La legge di uno stato che era già a capo e a fatto legge x un reddito di cittadinanza per la durata di 18 mensilità rinnovabile se e salito un nuovo governo può cambiare legge di sicuro anche se sbagliata o giusta ma non può abolire il pagamento di domande già accettate e già in pagamento se non al massimo alla scadenza delle domande già presentate e già in pagamento cambia legge alla scadenza delle domande già presentate quindi signori 169 Mila dei messaggi potete fare denuncia allo stato meloni per una sottrazione inlecita fuori legge x effetto discriminatorio verso persone in difficoltà e in stato di bisogno di povertà.
L’ assegno unico non è ancora arrivato, come mai