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Assegno unico, il 15 marzo via ai primi pagamenti

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Assegno unico universale, sprint per fare domanda e incassare il contributo a partire da marzo. Si chiude lunedì 28 febbraio la prima finestra utile per le istanze relative al nuovo bonus messo in campo per le famiglie e destinato ad assorbire le forme preesistenti di sostegno per i figli. Infatti, per le domande presentate a gennaio e febbraio 2022, il pagamento dell’assegno decorre dalla mensilità di marzo, con accrediti dal 15 al 21 marzo 2022. Invece, per le domande presentate dal 1° marzo al 30 giugno 2022, l’importo dell’assegno unico e universale arriverà a partire dal mese successivo a quello della richiesta (si avrà comunque diritto agli arretrati).

Arretrati

Per le domande presentate dopo il 30 giugno, l’assegno decorre dal mese successivo a quello di presentazione ed è determinato sulla base dell’Isee dal momento della domanda. Attualmente sono circa 2,3 milioni le domande inoltrate (per 4 milioni di figli) e sono state formulate da tutte le tipologie di famiglie con figli a carico, considerato che la riforma riguarda anche partite Iva, lavoratori autonomi e disoccupati, che prima non ne beneficiavano. L’assegno è denominato “unico” perché, appunto, va ad assorbire tutte le altre prestazioni attualmente erogate in busta paga, incluse le detrazioni fiscali finora previste, come ad esempio: il premio alla nascita o all’adozione, il bonus bebè, l’assegno per famiglie numerose (con almeno 4 figli), e le maggiorazioni per i figli di età inferiore ai 3 anni. Restano però a disposizione le misure messe in campo dalle regioni o dagli enti locali, e anche il bonus asilo nido.

Requisiti

Occorre ricordare che possono presentare la domanda tutte le famiglie con figli a carico a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni di età: in questo ultimo caso se ricorrono però determinate condizioni, cioè se il ragazzo o la ragazza frequenta un corso di formazione, professionale o universitario, svolge un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito inferiore agli 8mila euro l’anno, oppure se è disoccupato o impegnato nel servizio civile. Non ci sono invece limiti di età per i figli disabili. L’importo che arriverà nelle tasche delle famiglie italiane varia a seconda dell’Isee, cioè dell’indicatore della situazione economica complessiva e può andare da 50 a 175 euro al mese per ogni figlio. Il contributo massimo spetta ai nuclei con Isee sotto i 15mila euro, mentre se si superano i 40mila euro si percepirà il minimo. Sono previste ulteriori maggiorazioni dal terzo figlio in poi, per mamme con meno di 21 anni, in caso di figli disabili o se entrambi i genitori lavorano.

Isee

In assenza dell’Isee si potrà presentare l’istanza per l’ottenimento dell’importo minimo dell’assegno. Chi riceve già il reddito di cittadinanza non dovrà fare domanda, ma gli aiuti gli verranno corrisposti direttamente dall’Inps. Secondo una stima del Ministero dell’Economia su una platea potenziale di oltre 7 milioni di nuclei con figli a carico sotto i 21 anni, 4,6 milioni potrebbero beneficiare di un incremento del loro reddito in media di 1.600 euro all’anno, circa 135 al mese. Secondo i calcoli del governo il contributo medio massimo si registrerà sotto i 10mila euro di reddito. A guadagnarci quindi saranno soprattutto lavoratori autonomi e incapienti. Ma ci potranno essere casi in cui si riceverà di meno rispetto a prima. La norma prevede che le famiglie con figli disabili ricev­­ano l’assegno un­i­co senza limiti di età dei figli. Per i minorenni si ric­ev­eranno 105 euro al mese in più in ca­so di non autosuff­i­cie­nza, 95 euro in ca­so di disabilità gra­ve e 85 euro in ca­so di disabil­ità media.

1 Comment

  1. Sho sempre pagato tutto Irpef detrazioni sono Anma Nortesani di msrcianise voglio che mi AIUTATE. Anna Nortesani nata a Marcianise ce il 17 10 1960 residente a Marcianise ce

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