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Assegno unico: la quota massima sale a 190 euro a figlio

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Cambiano gli importi dell’assegno unico universale per i figli. Arriva infatti la rivalutazione dell’8,1%. Risultato? La quota minima passa da 50 a 54,1 euro, quella massima balza a 189,2 euro. La rivalutazione annuale in base all’indice di inflazione è prevista dalla legge che ha istituito l’assegno unico e interessa anche le soglie Isee a partire dalle quali viene calcolata la cifra a cui si ha diritto. Significa che la fascia a cui spetta la quota massima, fissata oggi sotto i 15mila euro di Isee, salirà a 16.215 euro. La quota minima, attualmente riservata agli Isee sopra i 40mila euro, verrà destinata a chi ha un indicatore oltre i 43.240 euro. Attenzione, però, perché molte famiglie hanno lamentato ritardi per quanto riguarda i pagamenti Inps di febbraio relativi all’assegno unico universale. I nuclei che ancora non hanno ricevuto l’assegno di febbraio dovrebbero ottenere a ogni modo l’accredito entro la fine di questa settimana.

Aumenti

Da febbraio circa la metà dei beneficiari sfiorerà i 190 euro per figli, per effetto della rivalutazione delle soglie Isee. Oggi oltre quattro milioni di figli, ossia il 47% dei beneficiari della misura avviata la scorsa primavera, si portano a casa la quota massima. Circa il 20% dei figli appartiene invece a nuclei familiari che non hanno presentato l’Isee e che quindi devono accontentarsi dell’importo più basso. Infine, i nuclei percettori di reddito di cittadinanza che nel 2022 hanno ricevuto almeno una mensilità della prestazione integrata dall’assegno unico sono quasi mezzo milione (498mila) e corrispondono a circa 845mila figli. Nel complesso l’Inps ha erogato lo scorso anno 12,9 miliardi di euro per gli assegni per i figli.

Domande

Ancora pochi giorni a disposizione per inviare all’Inps la Dichiarazione sostitutiva unica così da aggiornare il proprio indicatore Isee. Chi non lo fa riceverà a partire da marzo la quota minima di 50 euro per ciascun figlio, ecco perché conviene affrettarsi. Per i ritardatari è comunque prevista la possibilità di aggiornare l’Isee entro il 30 giugno senza perdere il diritto agli arretrati. Chi arriverà dopo resterà all’asciutto e dovrà accontentarsi di ricevere la cifra corretta dal mese successivo a quello in cui è stata presentata la nuova Dsu. Nel 2023 sono state inviate all’Inps circa sei milioni di Dsu: all’appello mancherebbero altre 6 milioni di dichiarazioni.

Novità

L’assegno unico per i figli è appena finito sotto la lente della Commissione europea che ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia: Bruxelles sostiene che la misura discrimina gli stranieri. Il governo Meloni intanto ha introdotto una serie di maggiorazioni per alcune tipologie di beneficiari. Si va dall’aumento del 50% della maggiorazione forfettaria per i nuclei con almeno 4 figli, a quello sempre del 50% dell’assegno per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni e ai nuclei con livelli di Isee fino a 40.000 euro. Previsto pure l’aumento del 50% dell’assegno degli importi che spettano (secondo le fasce Isee di riferimento) ai nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno.

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