Stando alla Convenzione triennale tra il ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate il Fisco punta a recuperare 2,8 miliardi dall’evasione dal Fisco. L’Agenzia delle Entrate nella convenzione con il Mef fa però il punto anche sulle assunzioni programmate nel triennio e sull’implementazione dello smart working. Nel 2023 verranno messi a bando 4.100 posti in tutto, con una percentuale di completamento delle procedure concorsuali avviate pari al 65%. Nel 2024 i posti messi a bando saliranno a quota 4.500 (la percentuale di completamento delle procedure avviate arriverà all’80%) mentre l’anno successivo saranno circa mille. Lato smart working, l’Agenzia delle Entrate punta a raggiungere il traguardo del 25% delle postazioni lavorative virtualizzate entro dicembre. Nel 2024 si prevede che l’asticella salga al 50% per poi arrivare l’anno successivo al 70%.
I bandi
Nel 2023, si legge nella Convenzione, si concluderanno le procedure concorsuali per il reclutamento di 2.320 funzionari tributari, di 100 funzionari tecnici e di 900 assistenti tecnici. Sono poi in corso di svolgimento le procedure concorsuali per l’assunzione di 150 dirigenti di seconda fascia da destinare in via prioritaria alla direzione di uffici preposti ad attività operative di gestione, riscossione e contenzioso dei tributi di competenza. La conclusione delle prove orali del concorso per i 150 dirigenti di seconda fascia è prevista entro il mese di dicembre, con la successiva immissione in servizio dei vincitori nel corso del 2024. Sempre nel 2023 sarà bandita la procedura per il reclutamento di funzionari tecnici da impiegare nei processi catastali, cartografici, estimativi e dell’Osservatorio del mercato immobiliare. In arrivo anche la procedura per il reclutamento di funzionari da destinare alle attività tributarie, di pubblicità immobiliare e alle attività di supporto.
Le uscite
Negli ultimi anni il numero delle uscite (a lungo stabile intorno alle mille unità all’anno) è andato via via aumentando, a causa dell’elevata età media del personale e dell’introduzione di forme previdenziali che hanno anticipato l’uscita dal mondo del lavoro. Di conseguenza, il numero dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrare si è andato costantemente riducendo per effetto delle cessazioni avvenute (7.590 unità nel triennio 2020-2022). Risultato: il personale in servizio al 31 dicembre 2022 era pari a 27.908 unità, a fronte di una dotazione organica di 44.380 unità di personale. «È evidente che, pur in presenza della continua evoluzione degli strumenti informatici e telematici e del costante incremento del loro utilizzo, l’elemento umano resta preponderante e una sua eccessiva compressione rischia, a lungo andare, di incidere in maniera significativa sulla capacità e sulla continuità operativa dell’agenzia», si legge nella Convenzione con il Mef. Tuttavia nel triennio 2023-2025 è previsto un rallentamento delle uscite e si stima che lasceranno l’Agenzia 3.114 unità di personale, al netto degli eventuali effetti delle ulteriori evoluzioni normative e delle uscite dovute ad altre cause.